IL SILENZIO DI BARDI NEL RICONOSCIMENTO DI UN LUCANO ILLUSTRE COME POSTIGLIONE
Nessuna parola del governatore lucano sul riconoscimento a livello nazionale per il pioniere dell’etere che ha dato vita alla prima radio libera d’Italia
Secondo l’associazione Rea di Roma, che raccoglie oltre 420 radio e Tv locali d’Italia, la prima radio libera italiana è nata a Potenza nel 1973, tre anni prima della storica sentenza della Corte Costituzionale che ha liberalizzato l’etere. Il fondatore si chiamava Nino Postiglione, scomparso otto anni fa, ribattezzato il “pioniere pirata” della radio perchè all’epoca trasmetteva in clandestinità dalla sua auto. Postiglione, storico potentino famoso per aver dato vita a Radio Potenza Centrale conosciuta da tutti come “una Potenza di Radio”, l’emittente più ascoltata nel meridione, dopo la sua scomparsa ha avuto il giusto riconoscimento per aver lottato contro il monopolio della Rai in uno dei settori che avrebbe segnato una svolta nella comunicazione. Nino l’“istrione” entra così a far parte di diritto in quell’albo dei lucani illustri che grazie alle loro doti rendono la Basilicata una regione conosciuta in tutta Italia. Come ogni personaggio storico che si rispetti anche per Nino il riconoscimento è arrivato dopo la sua prematura scomparsa. Ma la storia ci ha abituato che gli onori arrivano sempre troppo tardi, ma probabilmente non è sempre un male. Nei nostri libri di storia ci sarà comunque scritto che grazie al lucano Postiglione le radio sono diventate libere. Un riconoscimento a cui molti, dopo il grande gesto che il comune di Cittiglio ha voluto porgere per ricordare il grande impegno di Postiglione, hanno voluto rendere omaggio con belle parole. Tra questi però spiace constatare che manchi quello del presidente della Regione Basilicata Bardi. Nessun messaggio, comunicato o semplice parola del governatore per tessere le lodi di un lucano che ha scritto uno dei capitoli più importanti della storia della comunicazione. Dopo aver dimenticato l’anniversario della strage di Balvano come presidente della Regione Basilicata almeno questa volta ci saremmo aspettati delle parole.