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ACQUEDOTTO LUCANO: S’APRE LA PARTITA PER IL PROSSIMO AMMINISTRATORE UNICO

Dopo 3 anni, l’Au Marchese in scadenza: conto alla rovescia per le candidature. Potenza e Matera: dai Comuni con più peso azionario possibili 2 cordate differenti

Acquedotto lucano: al via la corsa che si concluderà con la nomina, previa elezione da parte dell’Assemblea dei soci, del prossimo Amministratore unico. Girata la clessidra è scattato il cronometro per la postazione che vale un compenso annuo lordo di 128mila e 878 euro, con la possibilità di maggiorazione sino al 20% in relazione ai risultati di gestione e alla realizzazione degli obiettivi assegnati: la finestra temporale per la presentazione delle candidature si chiuderà il 24 giugno.

L’attuale Au, Giandomenico Marchese, è stato eletto il 16 maggio del 2018 con durata del mandato per «tre esercizi sociali».

La procedura di rinnovo delle cariche sociali, che si compone di plurimi dettagli tecnici, su tutti quello del voto ponderato, appare come bifasica: candidature e messa ai voti. Fondamentale, però, è il concetto di Assemblea dei soci: il capitale azionario, ovvero sociale di Acquedotto lucano è detenuto per il 49% dalla Regione e per il restante 51% da 119 Comuni. Determinanti nella scelta della nuova governance di Acquedotto lucano, potrebbero essere alcuni primi cittadini lucani: il Comune di Potenza, per esempio, detiene il 6,5% delle quote azionarie. Per questo Potenza è il Comune con il peso maggiore. L’attenzione, tuttavia, è anche rivolta all’altro capoluogo di provincia per capire  se  contro Potenza a trazione leghista, Matera dai colori pentastallati farà la propria “cordata”: la Città dei Sassi, ha un peso azionario pari al 5,33%.

Tra le altre cose, per ciò che rileva ai fini della nomina dell’Amministratore unico,  con lo scopo di una più incisiva attuazione del modello cosiddetto di corporate governance, sono contemplate modalità operative tali da consentire, proprio per bilanciare il maggiore peso azionario della Regione, un ampliamento del potere decisionale dei Comuni in sede assembleare  introducendo un limite al diritto di voto dei soci che posseggano, come il caso della Regione, più del 24% delle azioni, alla misura massima, appunto, del 24%.

Il calcolo matematico non è di immediato risultato, agganciandosi poi, in sede elettiva, al quorum deliberativo.

In ogni caso, tracciata, in sintesi, la cornice contestuale, l’“arbitro” della partita per l’elezione del vertice di Acquedotto lucano è l’articolo 16  dello Statuto dell’Azienda pubblica.

Le prescrizioni in esso contenuto, introducono direttamente all’attualità impartendo direttive e tempi a quanto nel breve futuro accadrà dato il mandato di Marchese in scadenza. Premesso che ciascun socio, Regione più Comuni, può  sottoscrivere e votare una sola candidatura, per l’Amministratore unico la nomina ha luogo tra la candidature dei nominativi previamente individuati da un numero di soci che rappresentino almeno  4,5%del capitale sociale. Per esempio, facendo un piccolo salto temporale all’indietro, la candidatura di Giandomenico Marchese, che mise d’accordo Potenza e Matera, fu sottoscritta dalla Regione insieme con 19 Comuni tra cui, oltre ai citati capoluoghi di provincia, Montalbano Jonico in qualità di primo firmatario. Con riferimento ai tempi, che dalla carta coincidono proprio con questi giorni, è previsto che le candidature proposte e presentate devono, con termine perentorio, essere depositate almeno cinque giorni prima di quello fissato per l’Assemblea in prima convocazione con all’Ordine del giorno il rinnovo delle cariche sociali.

Per i partecipanti alla “corsa”, non possibile il ricorso alla locuzione “a mia insaputa”. Ciò perchè oltre alle candidature, da depositare anche le dichiarazioni con le quali i singoli candidati «accettano» la candidatura stessa, attestando l’inesistenza di cause di ineleggibilità e la sussistenza dei requisiti normativamente previsti per la carica.

Il secondo segmento della procedura bifasica, sono le “urne”. A seguito del voto dei soci, il vincitore, il futuro Amministratore unico di Acquedotto lucano, sarà colui che avrà riportato la percentuale maggiore di voto che non deve comunque risultare inferiore al 32%  delle quote sociali calcolate sul citato quorum deliberativo. Da annotare, infine, che gli amministratori di Acquedotto lucano non soltanto possono anche essere non soci, ma, scadendo alla data dell’Assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica, possono essere rieletti. ERMOL

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