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RETE NAZIONALE PER LE MALATTIE AD ALTO IMPATTO BASILICATA CAPOFILA MA NESSUNO LO ANNUNCIA

Per scoprire la partecipazione della Regione a un progetto di così alta sanità bisogna apprenderlo dalla Giunta del Molise. Quì nessuno ne parla

POTENZA. Dopo il Covid non si torna più indietro L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid19 ha mostrato che gli interventi di Sanità Pubblica sono fondamentali per lo sviluppo economico e sociale di un Paese e che la salute di tutti dipende dalla salute di ciascuno. Fondamentali nella governance della prevenzione, per tutti i livelli è il rafforzamento tra la medicina centrale e regionale.

La Basilicata non vuole essere da meno ed ha puntato a un nuovo approccio sanitario. La regione ha perciò deciso di aderire a nuovi progetti nazionali, facendo così crescere la sanità territoriale. Iniziative importanti dove la Basilicata addirittura risulta essere capofila in alcuni progetti. Buone pratiche in ambito sanitario che mai come in questo momento potrebbero risollevare l’approccio dei lucani alla medicina territoriale ma che non vengono resi noti.

Per scoprire che la Basilicata è capofila del progetto nazionale “Health Prevention Hub”, sulle malattie ad alto impatto, bisogna ringraziare l’annuncio pubblicato dalla Regione Molise. È stato, infatti, il governatore del Molise nell’annunciare di aver approvato due deliberi in ambito sanitario una delle quali riguardante proprio il progetto sulle malattie ad alto impatto a specificare che il Molise sarà partner della capofila Basilicata.

In sostanza, si tratta di realizzare una rete nazionale per malattie ad alto impatto. Nella realtà italiana, caratterizzata da una delle popolazioni più anziane del mondo e da un costante aumento delle malattie croniche, emerge con forza l’importanza di azioni coordinate di prevenzione delle malattie e la  promozione di corretti stili di vita al fine di garantire la futura sostenibilità e universalità del Sistema sanitario nazionale.

Scopo del progetto è realizzare un interesse pubblico, effettivamente comune ai partecipanti, ossia la progettazione e l’implementazione di un modello prototipale di Health Prevention HUB, focalizzato sullo studio e sull’analisi dei dati sanitari riferiti all’area patologica dell’obesità in funzione dell’ottimizzazione del percorso diagnostico-terapeutico dell’obesità stessa.

Se è vero che la pandemia ha insegnato tanto ai sistemi sanitari, una delle eredità riguarda sicuramente gli innumerevoli intrecci tra la sanità territoriale e centrale. In altre parole, l’emergenza ha reso più concreto e tangibile l’ormai famoso concetto di sanità di alto livello. Non è un caso se questo approccio è sull’agenda della presidenza italiana del G20, che si concluderà in autunno. Approccio a cui la Basilicata non vuole rinunciare e a cui si sta adoperando per porre “rimedio”. Ma nonostante il suo alto tasso di migrazione sanitaria in altre regioni è ancora lontana la voglia di chiedere fiducia ai lucani divulgando la notizia del suo impegno verso una nuova sanità di eccellenza.

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