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Opere strategiche, Basilicata fanalino di coda: ecco la Commissione speciale

Nella pdl “omnibus” di Zullino, il potenziamento del Dipartimento Infrastrutture con l’istituzione di uno specifico gruppo operativo per velocizzare i lavori

Proposta di legge “omnibus” redatta dal vice coordinato re regionale della Lega lucana, Massimo Zullino: non soltanto la riforma del Consorzio di Bonifica. Variegato lo spettro tematico degli argomenti interessati dalla pdl: dal Corecom alla sicurezza dei viaggiatori del trasporto pubblico locale, passando per le royalties dell’acqua e il patrimonio edilizio ecclesiastico, fino all’Ater, fondi post sisma e «opere strategiche».

Proprio sulle «opere strategiche» con un articolo bis in aggiunta al 67 della relativa legge regionale del 1999, Zullino e la Lega premono per dotare il Dipartimento regionale per le Infrastrutture e la Mobilità di un ulteriore strumento utile: la Commissione speciale del lavori pubblici.

Nel ‘99, infatti, già istituito presso il Dipartimento citato, l’Osservatorio regionale dei lavori pubblici.

Tuttavia la Commissione speciale è stata ideata proprio per una più proficua «accelerazione dell’esecuzione di opere strategiche regionali».

A monte, la Giunta individua l’elenco di tali opere così catalogate, e a valle la Commissione speciale monitora le procedure per meglio favorirne l’attuazione individuando intoppi e soluzioni.

Per cui, la Commissione speciale avrebbe il diritto di proporre, al Dg del Dipartimento regionale, «specifiche task-force per l’attuazione delle opere pubbliche, per il completamento di piani e programmi di investimento», potendo attuare sugli stessi «specifici monitoraggi», redigendo, anche, «specifici cronoprogrammi di intervento».

In sintesi, i controllori dei controllori dovrebbero sbloccare una situazione, quella sulla realizzazione delle opere pubbliche, che vede la Basilicata fanalino di coda in Italia.

Il rapporto del 2018 dell’Agenzia per la Coesione territoriale, dal titolo “Tempi di attuazione delle opere pubbliche”, descrive un desolante quadro lucano. Dall’analisi territoriale, emerse come «Basilicata e Molise si caratterizzano per i più lunghi tempi di realizzazione delle opere rispetto alla media nazionale (5,7 anni)».

Performance negativa da collegarsi sia «a una forte incidenza della fase di progettazione» che, per la Basilicata, «ai lunghi tempi di attuazione anche della fase dei lavori che risulta la più lunga tra tutte le regioni».

Di qui, l’esigenza dei controllori dei controllori. La Commissione speciale dei lavori pubblici, composta da un numero di componenti variabile da 5 a 10, avrebbe, pertanto, i seguenti specifici compiti. In primis, quello del monitoraggio diretto e della rendicontazione sull’esecuzione e sull’avanzamento delle opere pubbliche finanziate anche in parte con fondi regionali, statali ed europei.

In secondo luogo, come snellimento dei processi burocratici offrirebbe un supporto agli uffici regionali, provinciali, enti locali, società partecipate e consorzi per la definizione ed accelerazione, anche mediante Conferenze di servizi, del rilascio di pareri ed autorizzazioni propedeutiche all’approvazione dei progetti o loro varianti.

Infine, la Commissione speciale lavorerebbe anche alla redazione di atti di Pianificazione, progettazione, appalto, direzione lavori e contabilità delle opere pubbliche.

Uno strumento in più per il Dipartimento regionale Infrastrutture tanto per recuperare i ritardi del passato, quanto per favorire, in tema di opere strategiche, gli sviluppi del futuro anche, ma non solo, in relazione al fiume di milioni di euro che, causa pandemia Covid-19, dall’Unione europea pioveranno anche in Basilicata.

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