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Campagna elettorale sul Tribunale di Melfi La discussione dopo 10 anni dalla chiusura

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione per impegnarsi a riaprirlo, atto che arriva a ridosso delle amministrative. È un caso?

POTENZA. «La battaglia per il Tribunale di Melfi unisca tutte le forze politiche. Diamo un segnale di unità e la dimostrazione che sui temi più importanti per tutti noi esiste solo la difesa della Basilicata. La nostra comunità viene prima delle appartenenze politiche, degli errori del passato e delle scelte infelici che hanno colpito i nostri territori». Così il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, nel corso della seduta straordinaria del Consiglio regionale per discutere della soppressione del Tribunale di Melfi decisa nel 2013. Parole che potrebbero fare breccia nel cuore dei lucani se il Consiglio regionale straordinario andato in onda ieri non aveva la parvenza di una mera e propria campagna elettorale. Dopo circa dieci anni dalla chiusura del Tribunale di Melfi i consiglieri regionali, a ridosso delle amministrative nella città federiciana, si ricordano di uno dei temi più scottanti per i lucani: la soppressione del Tribunale.

Una storia che ancora oggi in molti suscita rabbia e irritazione considerato che uno dei presidi della legalità ha chiuso definitivamente i cancelli, in un territorio dove la malavita non è certo assente e dove esiste un penitenziario di massima sicurezza. Eppure dai 5 Stelle si è sollevato un onda di indignazione per le promesse non mantenute dai precedenti governi. Non appena si è aperto uno spiraglio sulla questione tribunali anche i penta stellati lucani hanno cominciato a smuovere le acque della politica chiedendo un impegno effettivo ai politici lucani affinché l’attuale governo nazionale riprenda in considerazione una riapertura.

Gesto nobile, se non fosse che a luglio 2020 proprio dai banchi del Consiglio regionale il forzista Gerardo Bellettieri aveva presentato una mozione proprio per chiedere la riapertura del Tribunale di Melfi. In questo anno l’appello dell’azzurro pare essere finito nel dimenticatoio. Per poi essere tirato fuori al momento giusto. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Dice una famosa massima. Considerato che alla proposta dei 5 Stelle il gruppo di Fratelli d’Italia ha addirittura rilanciato chiedendo che tra i Tribunali soppressi venga riaperto anche quello di Pisticci. Anche in questo comune si andrà nei prossimi mesi al voto. Casualità?

Una cosa è certo che alle parole è seguita una risoluzione all’unanimità ieri, con cui l’intera Assemblea ha licenziato il documento con il quale impegna il Governo regionale a «porre in essere ogni atto idoneo finalizzato alla revisione della geografia giudiziaria in Basilicata e alla riapertura del soppresso Tribunale di Melfi». Staremo a vedere, solo il tempo e l’impegno dei politici lucani saprà risponderne agli interrogativi dei cittadini.

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