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ILVA: NUOVI GUAI PER IL PROCURATORE CAPRISTO

Ordinanze cautelari emesse dalla Procura di Potenza anche per avvocati, consulenti dell’Eni e un poliziotto

La procura del tribunale di Potenza ha dato esecuzione ad alcune ordinanze di custodia cautelare emesse nell’ambito dell’inchiesta sull’Ilva di Taranto che hanno interessato Carlo Maria Capristo, già procuratore di Trani e Taranto, l’avvocato tranese Giacomo Ragno, Piero Amara avvocato e consulente dell’Eni e dell’ex Ilva, Nicola Nicoletti socio della PWC e consulente esterno della struttura commissariale dell’Ilva, Filippo Paradiso in servizio presso il ministero degli interni. Emessi anche altri 5 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti indagati. All’emissione delle ordinanze si è giunti grazie ad accurate indagini del Nucleo di Polizia economico-finanziario di Potenza della Guardia Finanza assieme al Gico di Roma, al nucleo di Molfetta e alla squadra mobile della questura di Potenza. Nei confronti degli arrestati, il gip ha ritenuto gravissimo il quadro indiziario. L’accusa più grave nei confronti del Procuratore Capristo che avrebbe consentito di eludere le indagini ottenendo vantaggi patrimoniali. Inoltre, si sarebbe assegnato un procedimento penale a carico di ignoti per rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio relativo ad una fuga di notizie su indagini e intercettazioni nell’ambito di un procedimento penale per gravi reati contro la PA. Nell’ambito dell’inchiesta anche un altro magistrato Michele Nardi non colpito da provvedimento di custodia cautelare ma indagato in svariati procedimenti. In concorso avrebbero aggiustato processi attraverso false testimonianze, calunnie, falsi ideologici, corruzione. Capristo- secondo quanto accertato dagli inquirenti- stabilmente vendeva ad Amara e Nicoletti la propria funzione giudiziaria avendo come intermediario Paradiso che a sua volta faceva gli interessi di Amara. Inoltre, i due sodali avrebbero spinto presso il Csm per far avere a Capristo incarichi in posti direttivi vacanti fra cui la Procura Generale di Firenze, la Procura della Repubblica di Taranto. Le indagini hanno avuto inizio esattamente un anno fa dopo le prime nei confronti di Capristo. E’ un filone d’indagine che va a rafforzare nuove contestazioni alla precedente. Sequestrati 278mila euro all’avvocato Ragno pari all’importo delle parcelle professionali pagate da Ilva per i procedimenti a carico di dirigenti dell’azienda tarantina. Tali somme sarebbero legate ai reati di corruzione in atti giudiziari e concussione.

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