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Il Consiglio regionale accoglie l’appello per mobilitarsi sul futuro del Tribunale di Melfi

Oggi l’assise straordinaria. Pepe (Lega) ribadisce l’importanza della riapertura. I 5Stelle chiedono «l’impegno di tutte le forze politiche»

POTENZA. La soppressione del Tribunale di Melfi è una ferita ancora aperta che da parte di tutti i lucani chiede di essere rimarginata al più presto.

L’unica cura risulta essere la riapertura, senza se e ma. L’avvocato Dii Ciommo, con la sua veemente uscita recente, ha posto la questione di Melfi su un terreno di iniziativa concreta, e cioè la mobilitazione di tutti i politici lucani e di tutte le Istituzioni lucane per riavere un presidio che è indispensabile al territorio, come dimostra l’escalation della malavita nella zona del Vulture e che oltre a richiedere un rafforzamento della sicurezza quotidiana pretende anche la presenza di quel tribunale che nel passato ha avuto modo di far sentire la propria funzione di lotta al crimine.

Il Consiglio regionale lucano ha deciso di accogliere l’appello dei tanti che ne volevano una discussione seria e un impegno effettivo da parte della Regione. Verrà discusso oggi il futuro e l’azione della Regione in un assise straordinaria, come ricordano i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle che nei giorni scorsi ne avevano fatto domanda.

«La discussione in Consiglio regionale sul soppresso Tribunale di Melfi è un inizio importante» Affermano Leggieri, Perrino e Carlucci che aggiungono: «La nostra regione, con il sostegno e l’impegno convinto di tutte le forze politiche, può riportare all’attenzione dei ministeri competenti la valenza strategica di un presidio di giustizia e legalità ingiustamente chiuso negli scorsi anni».

«Dobbiamo cogliere al volo l’opportunità fornita dalla Commissione interministeriale per la giustizia nel Mezzogiorno d’Italia proseguono gli esponenti M5s , istituita dai ministeri della Giustizia e per il Sud e la Coesione sociale. In quella sede si deve portare all’attenzione la necessità di ripristinare il Tribunale di Melfi, che, accorpato, a Potenza nel 2013 non ha portato alcun beneficio ai cittadini, alle imprese e ai professionisti. Anzi. Ha impoverito e mortificato il Vulture, area tra le più popolose e industrializzate della Lucania. Siamo certi che tutti i rappresentanti delle istituzioni e i parlamentari lucani, a partire da quelli del Movimento Cinque Stelle, prenderanno a cuore questa battaglia di civiltà. Il nostro portavoce in Senato, Arnaldo Lomuti, componente della Commissione Giustizia, sta monitorando attentamente il dossier sul soppresso Tribunale di Melfi e non farà mancare, come al solito, il suo sostegno competente e appassionato».

«Dobbiamo crederci tutti ed essere il più persuasivi possibile  concludono Leggieri, Perrino e Carlucci , con argomentazioni solide e inattaccabili, per ridare dignità ad un territorio, spesso scambiato solo come un serbatoio elettorale, e alla sua gente. Per questo il coinvolgimento della Regione Basilicata ci fa bene sperare». All’appello dei politici lucani ha risposto anche il senatore della Lega e vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia, Pasquale Pepe: «Il Tribunale di Melfi, chiuso nel 2013, va riaperto per garantire un presidio di legalità in un’area geografica della Basilicata dove illeciti ed episodi criminosi sono tutt’altro che sporadici. Chiuderlo è stato un errore, perché si è andati ad appesantire i calendari processuali, e tutte le procedure a corredo, del Tribunale di Potenza. Ora si apra una stagione nuova di investimento nello snellimento della macchina della giustizia che passi attraverso la creazione o la riapertura di tribunali di prossimità».

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