LA PASSIONE DEGLI ITALIANI PER I COSIDDETTI VIP
Lettere lucane
Se in un paesino lucano venissero a parlare, che so – e faccio dei nomi a caso – Mimmo Paladino, Edoardo Winspeare, Milo De Angelis, Emma Dante, ecc., sono certo che verrebbero ad ascoltarli poche decine di persone. Ovviamente lo stesso discorso vale anche per le altre Regioni del Paese, non solo per la Lucania. Una volta a Rotonda ho assistito a un concerto di Orietta Berti, e devo dire che mai prima avevo visto così tanta gente affollare il corso e la piazza – era, letteralmente, un’adunata oceanica. Ora arriva l’estate e, come ogni estate, anche il più piccolo paese è alla ricerca di un Vip, perché un Vip attira gente, suscita curiosità, dà la sensazione che il mondo che conta sia più a portata di mano di quanto si pensi. Gli assessorati fanno carte false per averne uno, perché in Italia tutti parlano di cultura, ma senza un Vip la gente non si mobilita, e gli eventi sono quasi sempre tristi e poco seguiti. Una volta in Calabria a un Festival una signora – visibilmente eccitata dal cartellone pieno di gente famosa – mi si avvicinò e mi chiese: “Scusi, in quale fiction l’ho vista?” Lì per lì rimasi spiazzato; poi colsi la palla al balzo e decisi di giocare fino in fondo con quel delirio: “Signora, mi avrà visto in qualche fiction con Beppe Fiorello. Sa, ho recitato con gli attori più famosi”. E lei: “Che bravo attore che è! Ci possiamo fare una foto?” E io: “Ma certo!”. A quel punto chiesi a una persona che stava nei paraggi di farci una foto. Abbracciai la signora e sorrisi. Dopodiché la signora mi ringraziò infinitamente, e andò via felice. E io mi chiesi: “E mo’ che se ne fa di questa foto? Nemmeno sa come mi chiamo”. E allora sì, seguiamoli pure, i cosiddetti Vip; ma proviamo anche ad allargare i nostri orizzonti, e a dare ascolto e attenzione anche a chi non entra tutti i giorni ossessivamente nelle nostre case attraverso il televisore.
