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BARDI ED IL SIMME E’ NAPULE PAISA’

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La curvatura d’approssimazione, d’ammuina e confusione dell’antropologia napoletana che ogni giorno del suo malgoverno della Basilicata ci propina il settantenne Vito Bardi non poteva che essere oggetto dell’ennesimo sketch comico di Mario Ierace, tra i più bravi attori lucani nonché uno dei protagonisti dell’insuperato trio La ricotta. Ora sapevamo già della promettente caccia della satira d’attacco nel frastagliato circo della politica, ma non pensavamo che riuscisse a trovare una perfezione di rappresentazione così alta e ravvicinata davanti all’inadeguatezza istituzionale mostrata da Bardi in questi anni. Eppure gli strali d’ironia pungente, con molti cittadini indignati, sul ripopolamento fiduciario degli uffici regionali di campani e l’acedia confusionaria con cui l’anziano governatore Vito Bardi tratta le questioni che stanno più a cuore dei lucani dovrebbero quantomeno far indignare assessori e consiglieri regionali, ormai convitati di pietra e senza più voce al tavolo delle scelte made in Campania. Canta Massimo Ranieri: “Simme ‘e Napule paisá! Basta ca ce sta ‘o sole. Ca c’è rimasto ‘o mare”.

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