L’ARZIGOGOLO DI BARDI E L’ABITUTINE ALL’OBBEDIENZA
Tacco&Spillo
Chi si aspettava che il governatore campano della Basilicata, Vito Bardi mettesse anima e cuore per scusarsi del flop di Astranight e dell’ironia con cui l’evento nottambulo è stato sbeffeggiato da tutt’Italia, ha fatto male i suoi conti e di certo non conosce la nonchalance napoletana con cui “il giovane di 70 anni” sembra vivere sulla Luna. Ora lasciamo perdere l’allerta fumettistica, in modalità Topolino, per la traiettoria zigzagata dei detriti cinesi del razzo, peraltro sbugiardata dalle parole di verità del prefetto di Matera, ma l’arzigogolo pasticciato di convenienza, ammoina ed approssimazione, con cui Bardi malgoverna la Basilicata rischia di svuotarla di quella credibilità che pure dovrebbe avere per la sua sfida di futuro, soprattutto in un Mezzogiorno in faticosa rincorsa. Eppure il cerchio fatato delle abitudini d’obbedienza, che in destino complice, lega assessori e consiglieri di centrodestra è come un deserto per la democrazia e per l’anima della politica, sempre più incapace di riorganizzare un senso, un merito, perfino un pensiero contro questa insulsa retorica dell’inadeguatezza. Ha scritto Natalino Irti: “L’abitudine è una sorta di coerenza delle obbedienze”