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IL SISTEMA DI POTERE DEL MONDO SANITARIO

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Una volta Filippo La Porta, un critico letterario che stimo tanto e con il quale mi piace dialogare, mi disse questa frase: “Non amo andare in vacanza nei posti più poveri rispetto all’Italia perché mi disturba molto l’inevitabile sottomissione di chi è a un livello economico inferiore” – credo che il discorso fosse nato discutendo dei viaggi africani e mediorientali di Pasolini e Moravia. Trovai il pensiero di La Porta molto interessante. Chi mi conosce sa che sono molto violento con quanti usano posizioni di potere per fare “conquiste” sessuali – in realtà le loro sono rapine, miseri scassinamenti. La seduzione deve avvenire alla pari, secondo me, senza approfittare di bisogni, paure e debolezze. Dico questo perché noto che la politica lucana coincide ormai tout-court con la politica sanitaria – e non da ora, a dire il vero. Mettete la parola “Basilicata” su Google e poi cliccate su Notizie; ebbene, il 90% delle notizie che escono si riferiscono esclusivamente al tema sanitario. Chi ama il potere, chi vuole il potere, chi è ossessionato dal potere, ecc., sa che il luogo dove trovarlo è nella Sanità. Perché nella Sanità tu trovi – ed ecco che torna il discorso etico di Filippo La Porta – chi ha bisogno, chi ha paura, chi è provato, chi è fragile, ecc. In una parola: chi è debole, ed è inevitabilmente in una condizione di subalternità. Non voglio e non posso generalizzare, ma pezzi di mondo sanitario e politico sono profondamente consapevoli di questo potere, tanto che Politica, Economia e Sanità, in Basilicata, sono camere contigue separate appena da una porta girevole. Io penso che medici e politici non dovrebbero mai usare la paura di un cittadino per affermare una supremazia o un interesse particolare. Perché quando una persona ha paura è disposta a tutto, e in quel momento non è libera. Approfittarne è atto vile e mediocre.

diconsoli@lecronache.info

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