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PESSOLANO SU INFRASTRUTTURE IDRICHE LUCANE

 Il coordinatore regionale di Basilicata in Azione e il referente di Picerno Picciuolo: “si lavora a proposte efficaci”


L’annuncio del Ministro per il Sud circa l’investimento di trecento milioni di euro, inserito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per il potenziamento delle infrastrutture idriche al sud ravviva l’attenzione che, da tempo, Basilicata in Azione e il Comitato Territoriale di Picerno in Azione tengono viva in quanto il potenziamento della rete infrastrutturale idrica lucana, nella sua complessità, può rappresentare un volano di ripresa e di sviluppo della Regione.
In Basilicata la questione legata al potenziamento di questa importante opera idrica, tra false partenze, ritardi burocratici ed eterne incompiute, si perde nella memoria. Tra tutte, non possiamo dimenticare l’odissea del Distretto G, emblema della farraginosità della macchina amministrativa, di questioni procedurali, scontri di competenze, ritardi nell’erogazione di finanziamenti pubblici e di mala gestione di un Ente importante e strategico per l’asset lucano e le relazioni con la vicina Puglia in materia di approvigionamento idrico quale è l’Epli. “L’annuncio del Ministro On. Mara Carfagna, che individua un forte e importante investimento in questo settore, ci sprona a non abbassare la guardia – dice Donato Pessolano, coordinatore regionale di Basilicata in Azione – e ad attenzionare con maggiore attenzione le scelte del governo lucano, in quanto trasversalmente le opere idriche coinvolgono  due settori strategici lucani: il settore agricolo che incide per il 40% nel Pil regionale e il settore edile che, da circa 10 anni vive una crisi che non trova soluzioni di continuità e che potrebbe ritornare a crescere con l’apertura di cantieri atti a eseguire lavori di ammodernamento della rete idrica”.
Il piano di investimenti presente nel PNRR non riguarda solo le grandi opere ma potrebbe incidere anche nell’ammodernamento della rete idrica dei comuni tra cui rientra anche Picerno. Dai dati dello studio di Utilitalia (Federazione Aziende operanti settore dell’Acqua) emerge che gli acquedotti italiani presentano una percentuale di perdite che, al centro sud, raggiungono circa il 50%. Tutto questo è la conseguenza del fatto che la maggior parte delle reti sono state costruite, nel migliore dei casi, da oltre 40 anni e tante altre da più di mezzo secolo.
“E’ arrivato il momento di intervenire sulle reti non in maniera approssimata per riparare danni alle condotte, come avviene nel 90% dei casi, ma programmare un serio piano di ammodernamento che consenta, inoltre, di abbattere considerevolmente lo spreco di acqua”, dice con fermezza Vito Picciuolo, referente di Picerno in Azione.
Sarà necessario sfruttare la notevole disponibilità di risorse europee che si intravedono all’orizzonte; investire nelle infrastrutture idriche ha un impatto non solo sociale, ma anche economico ed ambientale.
La soluzione non può che essere quella di aumentare in maniera consistente i finanziamenti necessari per sostituire le vecchie condotte, ma anche rendere le reti di distribuzioni vere e proprie smart network in modo tale da controllare, in tempo reale, la loro efficienza, e le eventuali perdite. Sarà necessario installare delle strumentazioni di controllo e misurazione, solo così si potrà fare una manutenzione proattiva. Bisognerà intervenire anche sulle reti fognarie e gestirle come quelle idriche, si dovranno realizzare degli impianti di depurazione che siano in grado di fornire acqua per l’agricoltura e per l’industria.
Basilicata in Azione sta lavorando alla formulazione di proposte che vanno in questa direzione affinchè le risorse disponibili siano utilizzate in maniera efficace e sostenibile.

 

 

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