IL MIO NOME È LUCA ORIOLI : nato a Policoro il 16 aprile 1967
“A chi ha scelto il nostro martirio buona permanenza nella fogna della menzogna senza vergogna”
Buon 54º compleanno Luca
Il 16 aprile ricorre il compleanno di Luca Orioli, nato a Policoro il 16 aprile 1967
Deceduto a Policoro “ucciso” il 23 marzo 1988
A 33 anni dalla sua tragica scomparsa noi non dimentichiamo, e per l’occasione riportiamo una poesia scritta dal Ns Luca e un fervente pensiero di Olimpia Fuina in Orioli, Mamma di Luca
Per non dimenticare le lacrime e l’insaziabile fame di verità e giustizia di una grande mamma che da anni combatte senza tregua … Olimpia Orioli : MAMMA CORAGGIO
Il 16 Aprile è il compleanno di Luca ORIOLI
“Passa il tempo
Passa ancora.
Soffia il vento
Soffia come allora.
Sopra questo monte
un giorno sei passato
inchiodato alla croce del peccato.
Fra dolore e morte
sei risorto
e Gesù Cristo
non è ancora morto.”
(Luca)
Tutto è rimasto immutato da quel terribile giorno: le menzogne, i silenzi complici omertosi, gli abusi e i soprusi di una giustizia malata alle radici, il trionfo di ruoli potenti interrelati, saldamente ancorati a poltrone e troni che hanno osato infrangere le Leggi umane e divine, senza avvertire, apparentemente, il peso della colpa, indossando maschere di ferro pur di non subire la vergogna di Verità brucianti in fondo all’anima, inchiodata alla croce del peccato.
Ma neglii occhi è scolpito il livore dell’anima tradita.
Il mio dolore sanguina ancora dall”alto di quel legno a cui fui crocifissa per salvare gli insospettabili mandanti e assassini di chi ha dovuto, innocente, pagare per loro.
Hanno lasciato che attraversassi montagne di inesorabili dolori, fiumi di silenzi senz’anima.
Hanno fatto in modo che camminassi sui carboni bollenti, hanno forato ogni mia cellula, sperando di vedermi macinata fra le maglie a fitte reti del dolore e sentirsi finalmente fuori dal rischio d’essere scoperti.
Ma con te un tutt’uno con Dio dentro di me, io sono ancora qui come allora a celebrare la vita, la verità, camminando impavida per quella via così dolorosa ma così sublime che mi porta in croce con Cristo per non lasciarlo soffrire da solo.
E vivere e morire inchiodata alla Sua Croce, non può che purificare ogni brandello di terra su cui scorre ancora il nostro sangue indifeso, offeso, ignorato, banalizzato
So che le mie lacrime versate nei tuoi occhi, caro mio grande immenso Luca, ora e sempre saranno al cospetto di Dio per ricordare lo scempio subìto e offerto come la nostra più alta e profonda preghiera elevante.
Sono costantemente con te mio Luca, al cospetto di Dio che con te io porto nel mio grembo materno aspettando che il Vero trionfi.
Perdonami se non potrò portarti nulla di quanto ti hanno barbaramente tolto, oltre la vita.
So che la nostra lotta è un diritto-dovere sacrosanto che si deve all’umanità offesa, uccisa, bersagliata, continuando impunemente a penalizzare il giusto e a premiare i carnefici, ancora liberi di fare altro male.
Ho cercato con tutte le mie forze di combattere contro questo sistema corrotto alle radici.
Sembrerebbe tutto inutile, invece gli insospettabili mandanti coi loro silenzi e con le loro pesanti menzogne celate ora sono incredibilmente palesi a chi ama e lotta per la verità, non sopportando neppure l’idea di vivere e girare fra la gente come sepolcri imbiancati.
Ora sanno tutti il vero che scotta a chi ancora spera di farla franca imponendo presenze chiaramente nefande.
Non so come si possa ancora sfuggire a sguardi indaganti e alla propria ruggente coscienza.
Buon compleanno amato mio figlio.
Ti porto nel grembo fiorito di cielo.
È tutto quello che di più prezioso mi rimane di questa nostra vita così follemente dolorosa.
OLIMPIA ORIOLI :
Immenso mio Luca, il tuo primo vagito, tanto atteso, inondò quell’aria radiosa di incipiente primavera, coi suoi mille scampanii festosi fra i colori e i profumi inebrianti di verdeggianti prati in fiore.
Man mano che la Luce del giorno cresceva diffondeva per l’aria tranquilla una inedita gioia immensa, infinita, immortale, a sigillo d’una nuova promessa d’Amore, eterno e universale che non avrebbe potuto avere mai fine.
Non avrei mai immaginato quanto quella ardita promessa di universalità mi sarebbe costata.
L’Amore infinito, immenso ed eterno di una madre non poteva odorare di terra così infangata di turpi brutture premiate.
E fummo eletti a vivere di Cielo, accettandolo, soffrendo e offrendo quel Divino sogno d’Amore che niente e nessuno può e potrà mai adombrare, nonostante gli sforzi ben organizzati e difesi dall’infamia ingiusta di quella parte deviata del mondo, ancora brancolante nell’ egoismo vincente di avvilenti menzogne.
Quel giorno mi parve infinito pur quando lo vidi sparire nei livori del giorno al tramonto, nei gorgheggi di luna danzante, nel tenue sorriso di stelle nascenti.
E il silenzio di quella tua prima notte ninnante di luna e di stelle, in terra rendeva più prezioso quel giorno, le ore e gli istanti segnando un nuovo traguardo di Vita che ha reso più azzurro il nostro Cielo che nessun male del mondo potrà mai offuscare, adombrare, sporcare.
Sulla vetta del monte Calvario dove le nostre vite sono state inchiodate a quel legno in croce, la vista dell’immenso è d’un azzurro più intenso inebriato di una nuova Luce e non c’è niente, in terra, di più appagante ed elevante.
A chi ha scelto il nostro martirio buona permanenza nella fogna della menzogna senza vergogna.”