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GENITORI CHIEDONO A BARDI “DAD A SCELTA”

La missiva è avvalorata dalla giurisprudenza, oltre che dai fatti sullo stato di emergenza e sulla campagna vaccinale

La scuola continua ad essere al centro del dibattito sociale. Una missiva che raccoglie le istanze di genitori lucani è stata inviata al Presidente Bardi e per conoscenza al Difensore Civico della Regione Basilicata e all’Ufficio Scolastico Regionale, chiedendo che «con apposita Ordinanza regionale venga disposta –per le famiglie che lo dovessero ritenere opportuno, utile o necessario e– per tutte le scuole di ogni ordine e grado, l’attivazione, a scelta o richiesta, della Didattica Digitale Integrata o Didattica a Distanza, che si riterrà di avviare per il rimanente anno scolastico, o comunque sino a quando non cesserà o verrà revocato lo stato di emergenza, al fine di ridurre il rischio di diffusione epidemica e pandemica, garantendo il collegamento on line in modalità sincrona o asincrona o in forma mista, in luogo dell’attività in presenza».

Non solo, i genitori proseguono: «La campagna vaccinale ha subito una inevitabile variazione a seguito delle nuove indicazioni circa l’uso del vaccino di AstraZeneca agli over 60, vaccino sino ad ora utilizzato anche per immunizzare le persone più giovani, in particolare alcune categorie, come gli insegnanti; Gli alunni non sono immuni dalla possibilità di contrarre la malattia e di conseguenza di trasmetterla in famiglia. La scuola, pur non essendo fonte di contagio, ne è inevitabilmente vettore e vettore esponenziale».

Per questi motivi i firmatari del documento ritengono che «il rientro a scuola, in presenza di una conclamata pandemia, renda insussistente il bilanciamento tra il diritto fondamentale alla salute individuale e collettiva e il diritto allo studio e tutti gli altri diritti inviolabili, parimenti riconosciuti e tutelati dalla Costituzione, fra cui primariamente il diritto alla salute dei minori, che non può e non deve essere compresso in ragione del diritto all’istruzione».

Tra i firmatari anche l’Avvocato Giuditta Lamorte, la quale spiega: «La deroga è consentita in base al DL in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica. I provvedimenti di deroga sono motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie Considerato il numero dei positivi giornalieri la “straordinaria necessità” sussiste. Questo tutelerebbe il diritto costituzionale alla salute pubblica e individuale e il diritto all’istruzione, senza imporre il rischio del contagio nel mandare i bambini a scuola».

La richiesta è avvalorata dalla giurisprudenza, da quanto previsto dai recenti Decreti della Presidenza del Consiglio e tenendo conto del «nostro Ordinamento Giuridico che stabilisce: È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio; Il giudice può pronunziare la decadenza dalla responsabilità genitoriale quando il genitore viola o trascura i doveri ad essa inerenti; L’istruzione è un diritto costituzionalmente garantito; La salute individuale e pubblica sono diritti costituzionalmente garantiti; Il rientro a scuola, in presenza di un rischio anche solo potenziale e senza possibilità, per i genitori o facente funzioni, di scegliere – per il proprio figlio – se accettare o meno quel rischio, comporta una inevitabile violazione dei diritti Costituzionali e umani in genere; Il “diritto allo studio” è un diritto fondamentale e costituzionalmente garantito, all’interno del quale trova la propria ratio il principio della “centralità dello studente” e della centralità della scuola».

 

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