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PARCO DEL VULTURE: 6 ASSUNZIONI IN 3 ANNI. IL BRACCIO DI FERRO TRA RICCIARDI E TRAVAGLIO

Per la seconda volta stroncato il Piano del Commissario: dalle Regione ancora nessun via al «pubblico concorso»

Mancano gli allegati, ma il “papocchio” continua: la Regione Basilicata ha nuovamente stroncato il Piano triennale dei fabbisogni del personale 2021-2023 così come redatto dal Parco naturale del Vulture. Così sulla «dotazione organica» dell’Ente, presupposto base per un concreto rilancio del Parco, continua lo strano braccio di ferro tra il Parco e via Verrastro. Per i complessivi «6 posti da ricoprire» al Parco, tanti ne prevede il Piano triennale, parte della stagione dei concorsi non parte.

L’oggetto del contendere potrebbe essere tanto di natura economica, quanto di carattere procedurale in riferimento alle selezioni del personale da assumere. Mettendo in fila gli eventi, l’enigma non risulta evaso. Nel primo caso, il Commissario Francesco Ricciardi, a gennaio scorso, aveva già incassato il placet del Revisore unico che accertando la «coerenza» del Piano triennale con le disposizioni ministeriali, dichiarò contestualmente e per iscritto, il mantenimento degli equilibri di Bilancio.

Sennochè l’atto, trasmesso alla Giunta regionale, venne poi bocciato. Attivata l’«interlocuzione» con il Dirigente dell’Ufficio Risorse umane e organizzazione, Gerardo Travaglio, l’accorgimento: «Le cifre esposte nelle tabelle relative ai costi del personale non trovano esatta corrispondenza con quelle previste dal Contratto collettivo nazionale del lavoro comparto Funzioni e Area Dirigenza».

Per Ricciardi, la contestazione deve essere apparsa una sciocchezza tanto che rifatti i conti e appurato, per quanto di competenza dell’Ente Parco, che l’impegno economico derivante «non eccede il limite del 50% delle entrate correnti ordinarie aventi carattere certo e continuativo e, comunque nel limite complessivo del 60% della dotazione organica», ha ritenuto «non necessario» rinnovare da parte del Revisore unico l’accertamento della «coerenza» del Piano. Così, nuova trasmissione alla Giunta regionale, per l’agognata «definitiva approvazione», che anche al secondo giro, nonostante le «modifiche», non è arrivata affatto, anzi. Di netto, si è deciso di «annullare» anche il secondo Piano triennale dei fabbisogni del personale 2021-2023.

Se il problema delle «6» assunzioni fosse stato di natura economica, il tipo di contrattualizzazione, allora il Commissario Ricciardi, se non ha errato nel premere i tasti della calcolatrice, dovrebbe averlo risolto. E invece no, ancora non decifrato il grattacapo. Stando così le cose, non conoscendo, ancora, il fondamentale verbale d’istruttoria redatto circa 2 settimane fa, verrebbe da supporre che la soluzione vada ricercata spostando l’attenzione nella seconda parte dell’interrogativo: le procedure selettive. I 6 posti previsti, sono da ricoprire, come ha specificato il Commissario Ricciardi, «mediante concorso pubblico o con le modalità di cui alla Legge regionale 28 del 2017» denominata «Istituzione del Parco Naturale Regionale del Vulture e relativo Ente di gestione». Il riferimento alternativo al «pubblico concorso» così come fatto da Ricciardi, è al preciso comma che prevede come il personale del Parco «è messo a disposizione dalla Regione Basilicata o dagli Enti territorialmente interessati o in dismissione». Ed infatti, per esempio, dal Parco regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, per un importo di 16mila e 200 euro, è in servizio al Parco del Vulture, la dottoressa Angela Ciliberti con l’incarico di «affiancamento, addestramento e formazione del personale di questo Ente nelle operazioni afferenti la gestione finanziaria e contabile».

Poi c’è il personale distaccato dalla Regione Basilicata, come nel caso del geometra Carlo Gilio, che dal Dipartimento regionale Ambiente ed energia è stato assegnato all’area tecnica del Parco che proprio di recente gli ha anche liquidato «spese di missione» pari a 704 euro per poco più di 4 mesi, per «sopralluoghi e verifiche» per le quali ha utilizzato «all’uopo il mezzo proprio».

Ad ogni modo 1 campo da gioco, il Piano triennale dei fabbisogni del personale 2021-2023, due gli schieramenti, il Parco del Vulture da un lato e la Regione dall’altro, e «6 posti da ricoprire» per dotare l’Ente strumentale di strumenti per perseguire le «finalità» dell’Ente stesso: il ping pong continua e l’esito permane incerto.

Ferdinando Moliterni

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