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URSULA FRANCO : Matilda Borin è morta in seguito ad uno shock emorragico da emoperitoneo

L’errore degli inquirenti è stato credere che quel trauma dorsale fosse stato prodotto da un calcio sferratole

UN CASO ALLA VOLTA FINO ALLA FINE 

Matilda Borin è morta in seguito ad uno shock emorragico da emoperitoneo secondario ad un trauma dorsale che le ha prodotto multiple lacerazioni del fegato, la sezione del rene destro e una lesione del sinistro.

L’errore degli inquirenti è stato credere che quel trauma dorsale fosse stato prodotto da un calcio sferratole.

La piccola Matilda è morta invece in seguito ad un trauma da schiacciamento causato dalla pressione di un ginocchio sul suo dorso.

All’esame autoptico sono state riscontrate:
– una lesione ecchimotico escoriativa complessa in sede dorsale, – due ecchimosi grossolanamente simmetriche sulle spine iliache antero superiori,
– multiple escoriazioni sul lato sinistro del corpo, sulla bozza frontale sinistra, sul gomito sinistro, sul braccio e sull’avambraccio sinistro,
– la frattura della VII costa destra sulla linea ascellare posteriore con consensuale minima lacerazione pleurica ed una intensa infiltrazione emorragica
– e un traumatismo delle coste dalla IX alla XII sinistre.

La “lesione ecchimotico escoriativa complessa in sede dorsale” è compatibile con l’impronta di un ginocchio e non con quella di una scarpa o di un piede.

E le “due ecchimosi grossolanamente simmetriche sulle spine iliache antero superiori” provano che la forza lesiva scaricata su Matilda non la spinse nel vuoto ma la schiacciò contro una superficie semirigida.

In poche parole, chi uccise Matilda le appoggiò il proprio ginocchio sul dorso e la schiacciò contro una superficie semirigida, poi la bambina cadde sul pavimento e si produsse “multiple escoriazioni sul lato sinistro del corpo, sulla bozza frontale sinistra, sul gomito sinistro, sul braccio e sull’avambraccio sinistro

Subito dopo, l’omicida raccolse da terra la piccola prendendola sotto il braccio destro con la sola mano destra e, con la pressione del proprio pollice, le produsse “la frattura della VII costa posteriore destra sulla linea ascellare posteriore e la consensuale minima lacerazione pleurica

La frattura costale non fu contestuale alla lesione dorsale che danneggiò gli organi addominali, né secondaria alle manovre rianimatorie, ma fu la conseguenza di un secondo fatto traumatico che seguì allo schiacciamento dorsale.

All’esame autoptico si rilevò intorno alla frattura costale la presenza di una intensa infiltrazione emorragica, prova che il trauma precedette lo shock ipovolemico e l’arresto cardiaco e che quindi non fu causata dalle manovre rianimatorie che seguirono invece lo shock.

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