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DEBITO LEGA, IL TAR BOCCIA L’AVVOCATO COVIELLO CHE INCIAMPA SULL’ABC DELLA SUA PROFESSIONE

Restituzione di 50mila euro di soldi pubblici, l’ex capogruppo non poteva presentare il ricorso: era già passato in Fratelli d’Italia

Un’altra sconfitta per il gruppo consiliare in Basilicata della Lega: debito di 49mila euro e 700 euro di soldi pubblici, il Tribunale amministrativo regionale (Tar) ha respinto la domanda cautelare depositata dell’ex capogruppo Tommaso Coviello. Proprio questo il problema: Tommaso Coviello. Da ricordare che la Lega già l’anno scorso, sull’obbligo di restituzione così come sancito dalla Corte dei Conti di Basilicata, Coviello già aveva perso l’appello alle Sezioni Riunite in speciale composizione.

Ad ogni modo l’esito appariva scontato, data la “Salva Coviello” e i passaggi sull’iter burocratico dell’ormai noto Piano di compensazione, bocciato, in «26» comode rate mensili, ma sul verdetto del Tar si era creata comunque una certa attesa poichè dal vaglio delle eccezioni preliminari traspariva uno scenario che offriva più soluzioni per il rigetto del ricorso della Lega con, a seconda della scelta, differenti prosiegui.

Il Tar s’è tirato fuori in maniera che si potrebbe definire elegante. Accolta l’eccezione per chi non vuol capire. A seguito di una «sommaria delibazione», al Tar è sembrata fondata l’eccezione di «difetto di legittimazione attiva dell’avvocato Tommaso Coviello». Fondata poichè Coviello «ha agito nella qualità sia di legale rappresentante del Gruppo Consiliare Lega Salvini Basilicata, sia in proprio quale componente del Gruppo medesimo», ma «al momento della proposizione del ricorso non era più Presidente del predetto Gruppo Consiliare e non faceva più parte di tale Gruppo Consiliare». Per Coviello ormai la vicenda dei soldi pubblici irregolarmente e illegittimamente gestiti e per questo da tornare indietro al Consiglio regionale, assume ad ogni aggiornamento, contorni sempre più paradossali.

Né ha saputo fare il buon amministratore di cassa della Lega, da aggiungere che il debito è per l’anno 2019, ma per il 2020 il Carroccio deve restituire ulteriori 54mila euro, nè si è dimostrato un “legislatore” neutro, la sua pdl “Salva Coviello” è atto quanto più lontano dal concetto di etica politica, ma, a questo punto, verosimilmente ha anche problemi con le nozioni base della propria professione. Coviello, come ha ricordato il Tar nell’ordinanza di rigetto, è avvocato.

La legittimazione ad agire, condizione dell’azione, si risolve nell’accertare se chi vuole una pronuncia giurisdizionale, abbia il potere di chiederla. Se già, come si attesta nell’ordinanza, Coviello aveva cambiato casacca, entrando nella fila di Fratelli d’Italia, allora non poteva appellarsi al Tar. Dovrà comunque restituire il dovuto, ma non era lui la persona titolata ad impugnare la bocciatura del Piano di compensazione da parte dell’Ufficio di presidenza del Consiglio, risalente allo scorso gennaio, dinanzi al Tribunale amministrativo.

Ufficio di presidenza che ha bocciato la “Salva Coviello”, approvata in Consiglio lo scorso dicembre, per ravvisata «anomala forma di compensazione di un debito, quello delle somme da restituire perché irregolari, con un altro debito, quello delle somme da restituire in quanto non utilizzate». Difficile, per non dire impossibile, azzerare il debito dell’anno pregresso (2019), con il risparmio dei soldi pubblici dell’anno in corso (2020) e futuri. Soldi pubblici per saldare un debito partitico: la “Salva Coviello” non può funzionare. Già il primo ultimatum dato all’ex capogruppo della Lega in Regione, il versamento di tutta la somma dovuta, i 49mila e 700 euro, entro il 6 ottobre scorso, era stato disatteso.

A gennaio, il 21, con la bocciatura del Piano di compensazione nuovo ultimatum: restituzione «entro 15 giorni». La melina del ricorso al Tar, Coviello sperava che venisse sospesa l’efficacia del rigetto del Piano di azzeramento del debito, è, però, finita: «Non ricorrono i presupposti per l’accoglimento della domanda cautelare». Coviello, non in termini economici, ma in inadeguatezze plurime, ha già dato. Adesso la “grana” restituzione sì, restituzione dei soldi pubblici irregolarmente spesi no, passa nelle mani del neo capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Gianuario Aliandro

Ferdinando Moliterni

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