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«PER GOVERNO BANCO DI PROVA È IL PNRR»

Per il segretario regionale della Uil Tortorelli: «Questa strategia si intreccia con il lavoro della Giunta lucana per la programmazione fondi comunitari e piano strategico»

«Spenti i riflettori sulla due giorni del convegno ‘Sud Progetti per ripartire’ organizzato dal ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, occasione di confronto e di proposte ma non esaustiva per praticare compiutamente la concertazione sociale, il vero banco di prova per il Premier Draghi e il Ministro Carfagna è la presentazione del nostro Pnrr in Europa. Se avrà un’impronta meridionalista lo si capirà innanzitutto dalla quota di risorse da destinare».

È il commento del segretario regionale della Uil Vicenzo Tortorelli. «Con le ingenti risorse nei prossimi anni che auspichiamo vadano oltre la quota del 34% precedentemente individuata – aggiunge si devono affrontare e ridurre drasticamente i grandi divari nel Paese di cui il Mezzogiorno, insieme a donne e giovani, è ancora il più grave.

In proposito, prendiamo in parola il Ministro al MEF Franco per il quale per colmare i gap del Sud, non basterà il Recovery: servirà una strategia complessiva, che guardi anche oltre i sei anni del Recovery, e faccia leva anche sui fondistrutturali europei e sul Fondo sviluppo coesione, in grado di mobilizzare alcune decine di miliardi in più rispetto ai 190 del Nxeu. Condividiamo questa strategia che, per quanto riguarda la Basilicata, si intreccia con il prossimo sessennio di programmazione dei fond comunitari e con il Piano Strategico Regionale, ancora “oggetto misterioso”, e che – dice Tortorelli – sono l’attuale banco di prova del Governo Regionale».

«In questa ottica – dice il segretario della Uil rientrano i compiti (non più rinviabili) della Giunta lucana a partire da un vero Piano Strategico disviluppo regionale, compartecipato e condiviso da larghi strati della società lucana.

Un piano che assuma l’idea forte di una Regione Laboratorio che si possa distinguere e diventare tra le più sostenibili, inclusive e più ispirate a visioni di economia sociale. Continuiamo a guardare ad una regione del Mezzogiorno aperta e integrata nei suoi confini, in relazione con i processi globali.

L’idea di fondo è che la Basilicata, con una programmazione mirata al rilancio dell’economia e della competitività del territorio, metta in sicurezza l’ambiente e rafforzi la piattaforma logistica al servizio dei sistemi produttivi e, contestualmente, valorizzi, in un quadro sostenibile, le numerose risorse naturali di cui dispone: acqua, energia, agroforestale, cultura dei luoghi, ruralità e una nuova percezione delle aree interne. Ma, prioritariamente, le emergenze sociali – oggi crescita della povertà e del disagio sociale – sanitarie – oggi campagna vaccinazione e medicina del territorio industriali oggi Stellantis (Melfi) e vertenze aziendali – strategiche per l’energia – oggi Total (Tempa Rossa) – richiedono una corsia privilegiata che, attraverso specifici tavoli di concertazione, chiamino i player e il Governo alle proprie responsabilità».

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