Attualità

L’AVVENTURA DI UNO SPARVIERE FERITO

Lisandro: “Pur essendo protetto, non è raro che venga ferito da pale eoliche o bracconieri”


Il naturalista Carmine Lisandro questa volta ci porta a conoscere lo Sparviero, ed una brutta avventura che l’ha visto protagonista proprio in territorio lucano.

«Vorrei farvi conoscere un rapace -racconta Lisandro – che, per la sua agilità, credo non abbia eguali in Natura: lo Sparviero, chiamato anche Sparviere Euroasiatico, un rapace diurno di modeste dimensioni, con un corpo longilineo, una testa piccola ed un becco ricurvo azzurro dalla punta nera, le zampe gialle slanciate e dotate di robuste unghie nere.

La femmina, più grande, ha come il maschio la colorazione del piumaggio grigio cenere mentre le parti inferiori sono bianche con striature scure, mentre nel maschio sono bianco-rossicce. Sulla coda, dalla punta bianca, sono presenti 5/6 barre nere.

Lo Sparviero – prosegue Lisandro-  preferisce vivere in solitaria in boscaglie e macchieti per cui non è facile vederlo quando, posato su un ramo, attende la preda che non esita ad inseguire tra i cespugli con rapidità e destrezza e, una volta ghermita, dilaniarla in luoghi nascosti. Tra le sue prede preferite troviamo passeri, merli o tordi, topi, serpenti o grossi insetti.    

Pur essendo protetto dalle Convenzioni di Bonn e di Berna e dalla Legge n.157, art, 2 del 1992 – spiega il documentarista- questo stupendo rapace oltre a sperare di non cibarsi di animali morti a causa di prodotti fitosanitari o di finire contro pale eoliche è, purtroppo, oggetto di uccisioni o ferimenti da parte di bracconieri che non si curano se l’animale a cui hanno sparato sia cacciabile o meno, cosa che, purtroppo, è successo circa due mesi orsono nel territorio di Bella quando il signor Salvatore, rinvenendo un uccello ferito, mi ha chiamato. Recatomi sul luogo ho potuto constatare che si trattava proprio di uno Sparviero ferito all’ala sinistra.

Per consentire al rapace di avere quanto prima le cure necessarie, ho contattato con l’aiuto di Sarcinella da Muro Lucano, il C.R.A.S. (Centro Recupero Animali Selvatici) più vicino ed il signor Visceglia, Responsabile della Riserva Naturale di San Giuliano di Miglionico (MT), il quale si è reso disponibile a prendere in cura il rapace ferito raccomandandomi di portarlo quanto prima.

Anche l’amica Mariano della Regione Basilicata è riuscita a contattare il funzionario dell’Ufficio Parchi del Dipartimento Ambiente ed 

Energia con il quale ha concordato per il mattino successivo il trasporto del rapace alla Riserva di San Giuliano. Sono state anche notiziate le Autorità Giudiziarie preposte. 

Il Responsabile della Riserva, a seguito di visita e radiografia dal Veterinario, mi ha informato che lo Sparviero è una femmina ferita con un colpo d’arma da fuoco e, purtroppo, un pallino è rimasto conficcato nell’Ulna; precipitando al suolo si è ferita anche l’ala destra, tutto questo potrebbe non consentire al rapace di tornare a volare.

Dopo le cure lo Sparviero è stato sistemato in una voliera schermata dove, dopo qualche giorno, ha mangiato da sola con voracità.

È triste sapere che un rapace come lo Sparviero, a cui la Natura ha dato la capacità di avere un volo rapido e veloce debba passare il resto della sua vita in una voliera. Mi auguro che possa, contro ogni pronostico, riacquistare la possibilità di volare di nuovo» conclude Lisandro.

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