Le aziende del mobile imbottito sono strette nella doppia morsa dell’aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime e della concorrenza delle imprese asiatiche che hanno superato le restrizioni dovute al covid. L’assessore alle Attività produttive del Comune di Matera, Giuseppe Digilio, ha scritto al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, per sollecitare «l’attenzione sul fenomeno dell’aumento ingiustificato di alcune materie prime: legname (+35%), metalli (+50%), poliuretano (+ 45%), pellame (+15%), tessuto (+10%), plastica (+6%). «Il comparto del mobile imbottito materano, costituito da aziende leader nel settore dell’arredamento, oltre a subire danni dalla forte instabilità dei mercati internazionali – scrive Digilio -, si trova a dover gestire le conseguenze di ingiustificati aumenti di alcune materie prime di trasformazione. I rincari evidenziati sono riconducibili a diversi fattori concomitanti. In particolare, le imbottiture e gli imballaggi, realizzati da derivati del petrolio, stanno risentendo dei prezzi imposti dalle compagnie petrolifere che operano di fatto in regime di oligopolio». «La profonda sperequazione tra domanda e offerta provocata dall’avvicendarsi delle chiusure geograficamente differenziate e dalle limitazioni imposte alle attività produttive – prosegue l’assessore Digilio -, ha avvantaggiato le imprese asiatiche le quali, anticipatamente rispetto a quelle europee, hanno potuto riattivare le proprie realtà produttive». La capacità produttiva dimostrata dalle aziende italiane, e in particolare per quelle del distretto del mobile imbottito materano, ambasciatrici nel mondo della tradizione artigianale e pilastro del made in Italy – conclude -, rischia di essere sopraffatta dagli intenti speculativi delle multinazionali del petrolio».

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