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BARDI E IL PASTICCIO SCUOLE, SOLO DOPO LE POLEMICHE LE CHIUDE TUTTE

Prima lascia aperte quelle dell’Infanzia poi dopo gli “intoppi” comunicativi chiude anche quelle. 4 comuni in zona rossa, altri 5 osservati speciali

Scuole chiuse sì scuole chiuse no. È stata la domanda che ha accompagnato i lucani per tutto il fine settimana. Nonostante da oggi la Basilicata sia in zona arancio l’apertura degli istituti scolastici lucani, chiusi già da diverse settimane (causa zona rossa), non era poi così scontata. Il presidente della Regione ha preso tempo per valutare, con l’aiuto dell’Unità di crisi regionale, se era meglio far tornare i ragazzi in classe o continuare con la Dad. Snocciolati numeri e progetti ecco giunta la decisione nel pomeriggio di ieri: per tutte le scuole lucane sarà obbligatoria la didattica a distanza almeno fino al 27 marzo.

Resteranno aperti solo gli asili nido. Decisione presa d’assalto dai cittadini per l’ennesima mancanza di chiarezza in ambito comunicativo. Date e motivazioni non facilmente comprensibili, considerato che si basava tutto solo sul comunicato stampa. Visto che l’ordinanza mentre andiamo in stampa non è stata pubblicata e quindi impossibile da consultare, Eppure su quelle poche frasi dette dall’Ufficio stampa della Giunta sono piovute una valanga di critiche che hanno indotto Bardi ha un dietrofront. Dopo poche ore, per non ammettere errori nella comunicazione, come ormai accade da tempo, Bardi ha preso la palla al balzo sul blocco dell’Aifa sulle dosi del vaccino Astrazeneca in tutta Italia che ovviamente come stesso il governatore ha ribadito «non è possibile in alcun modo abbassare la guardia.

Non abbiamo ancora la dotazione di vaccini necessaria. Per questo motivo, sarà disposta la chiusura di tutti gli istituti di ogni ordine e grado dal giorno martedì 16 a sabato 27 Marzo. Restano aperti solo gli asili nido». Un dietrofront poco comprensibile, sulle scuole dell’Infanzia. Considerato che la stessa Unità di crisi aveva già manifestato la preoccupazione dell’aumento dei contagi e la mancata conclusione della campagna vaccinale per il personale scolastico. Bisognava aspettare per forza il blocco dei vaccini AstraZeneca? O c’è qualcosa di poco chiaro nell’ordinanza? Nella giornata la a notizia peggiore riguarda però l’aumento considerevole delle persone ricoverate con il covid negli ospedali lucani: in due giorni il dato è salito da 136 a 170 (17 in terapia intensiva). Una crescita molto preoccupante se si pensa che il primo marzo erano 96, sette giorni fa 124. La campagna vaccinale, anche in Basilicata, è stata ovviamente caratterizzata dallo stop deciso in via precauzionale dall’Aifa per la somministrazione del siero AstraZeneca. «Non abbiamo ha detto Bardi ancora la dotazione di vaccini necessaria.

È un momento delicato. Non dobbiamo nascondere le difficoltà e anzi rinnovo l’appello alla responsabilità: i comportamenti individuali fanno davvero la differenza». Nel frattempo ieri è invece cominciata regolarmente la fase di richiamo (con il vaccino Pfizer) della campagna riservata agli ultraottantenni di Potenza, organizzata dall’Asp, per inoculare la seconda dose. E a Matera è stato inaugurato il secondo punto vaccinale, nella Sala Pasolini di via Sallustio, che si va ad aggiungere alla tenda del Qatar nei pressi del Madonna delle Grazie. Tornando alle decisioni dell’unità di crisi, va messa in evidenza anche quella presa “di concerto” con i sindaci, è stata predisposta la zona rossa per i Comuni di Francavilla in Sinni, Latronico, Montescaglioso e Senise fino a domenica 21 Marzo. Mentre sono «in stretta osservazione» i Comuni di Grottole, Moliterno, Stigliano, Tursi e Rionero in Vulture.

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