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PURE IL COMMISSARIO ASM NEL FRULLATORE DELLO SPOILS SYSTEM DEL CENTRODESTRA

Su Pulvirenti, la confessione di Bardi: «Sua nomina condivisa non solo dalla Giunta, ma da tutta la maggioranza regionale»

Se anche la nomina di un Commissario rientra nel risiko delle poltrone nella sanità lucana, allora il centrodestra regionale è arrivato alla quintessenza della lottizzazione partitica. A svelarlo è stato lo stesso governatore Bardi che ha pubblicamente affermato come la nomina del Commisario dell’Asm di Matera, Sabrina Pulvirenti, «è stata condivisa non solo dalla Giunta», l’atto è di competenza dell’esecutivo regionale, «ma da tutta la maggioranza regionale».

Così anche la nomina di un tecnico Commissario è stata ferro tra l’incudine della politica e il martello del potere. Più che il migliore dei Commissari possibili, come ammesso dal governatore Bardi, è stato scelto quello indicato dai partiti poichè a tutti, consiglieri regionali inclusi trasformati da spettatori non paganti, ma pagati, a agenti attivi, stava bene.

Quando una coalizione governativa trova la quadra su un nome, è perchè la groma dello “spoils system” finalmente segnala un raggiunto equilibrio. Faticosissimo l’equilibro sull’Azienda sanitaria locale di Matera poichè il centrodestra ci ha impiegato più di 1 anno. Formalmente, entrambe le nomine, quella del liquidatore Asi e quella del Commissario Asm derivano dalle “imbeccate” politiche raccolte dal governatore nella “processione” romana, quella del Consorzio è stata proposta da Bardi, mentre quella dell’Azienda sanitaria dall’assessore al ramo, Rocco Leone. Gli errori, anche comunicativi, si direbbe siano inevitabili e per questo, se così circoscritti, non rappresentano un problema grave a prescindere, ma in Regione c’è uno “stagno” di anomalie che non solo non viene mai prosciugato, lo dimostra la proliferazione delle anomalie, ma che ormai impone il ricorso al cosiddetto approccio sistemico all’errore. Se Bardi ha spifferato la lottizzazione sul Commissario Asm, non da meno è stato l’assessore Leone che si è dichiarato certo che Pulvirenti «garantirà il rilancio dell’Asm».

Meno male, come magra consolazione, che Bardi non abbia detto la stessa cosa di Fasana, dato che il Consorzio Asi non è da rilanciare, ma da sciogliere. Ad ogni modo, Pulvirenti non deve garantire rilancio alcuno. Il suo mandato, che è per una durata non superiore a 6 mesi dalla sottoscrizione del relativo contratto, è strumentale innanzitutto al porre fine all’anomalia di un facente funzioni in carica dal gennaio del 2020, e in secondo luogo a garantire l’ordinario nelle more dell’esperimento dell’Avviso pubblico per l’individuazione del futuro Direttore generale dell’Asm. Tant’è che la stessa motivazione con la quale Giunta, e a questo punto, irritualmente anche i consiglieri regionali del centrodestra, hanno scelto Pulvirenti non ha poi molta aderenza con gli obiettivi da raggiungere. Pulvirenti formalmente è stata individuata poichè «ha evidenziato capacità e competenze consolidate presso svariate strutture sanitarie e da ultimo presso il centro di medicina preventiva e punto di primo intervento del Campidoglio-Roma».

L’atto di nomina del Commissario è proprio la copia del centrodestra lucano eseguita in modo impeccabile tanto difficile risulta distinguerla dall’originale. Senza che gli stessi protagonisti ne fossero consapevoli, i destini dell’ex Dg Asm Polimeni e dell’attuale Commissario Asm, Pulvirenti, si sono incrociati, anche negli esiti negativi, più volte durante la ricerca di poltrone apicali. In Abruzzo, ma anche, sempre nel 2019, nel Lazio in coincedenza del rinnovo di 6 direzioni generali di ospedali e Asl del Lazio. Adesso grazie all’addio dell’uno, Polimeni, che nel dicembre del 2019 ha ottenuto da Bardi e Leone il benestare ai fini della cessazione dell’incarico, poichè nominato Dg dell’Asl Friuli Occidentale, l’altra, Pulvirenti, conquista la poltrona.

Dettaglio non ridondante, poichè a marzo 2021, dopo oltre 1 anno dalla fine del breve mandato di Polimeni, la Giunta e i consiglieri regionali di centrodestra, in base allo “spoils system” da Bardi “confessato”, si sono accorti che fosse «necessario superare l’attuale fase di affidamento delle funzioni direttoriali generali al direttore sanitario della struttura». Ciò per «garantire da subito», sempre a gennaio del 2020, il Governo dichiarò lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso alla diffusione del Covid-19, «una governance autorevole con l’individuazione di un manager in grado di assumere decisioni rapide ed efficaci in grado di contrastare con maggior efficacia l’attuale periodo di recrudescenza della pandemia, come registratosi negli ultimi tempi».

La processione dello “spoils system” non cammina, ma la cera si consuma e a colpi di lottizzazioni estreme, arrivate a comprendere anche la nomina di un Commissario, a essere a pezzi, è solo il centrodestra lucano

Ferdinando Moliterni

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