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MISSIONI: È CALENDA IL VIAGGIATORE MASCHERATO

Regione, il “giallo” continua: perché rimborso per evento che non risulta?


Riforma dell’abuso di ufficio, altro che eliminare la “paura della firma” da parte dei pubblici funzionari: il rischio, ancor più allarmante considerando i fiumi di milioni di euro per l’epidemia Covid-19, è l’apertura a sconfinate zone dove le irregolarità possono godere dell’impunità. Anche dalla Corte dei Conti di Basilicata, come già fatto dal Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Potenza, Armando D’Alterio, pesante attacco e condanna della riforma dell’abuso di ufficio contenuta nel Decreto Semplificazioni dell’anno scorso, poi convertito in legge. Nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2021, forte contrarietà è stata espressa dal presidente della Sezione giurisdizionale regionale per la Basilicata, Vincenzo Maria Pergola. Per Pergola sono state introdotte, così, “vaste aree di sostanziale irresponsabilità per comportamenti connotati da marcata imperizia, imprudenza e negligenza nella gestione delle risorse economiche della collettività”. La disposizione, introdotta con il dichiarato intento di superare la cosiddetta “burocrazia difensiva” ovvero “paura della firma”, per Pergola “suscita non poche perplessità laddove individua nel timore della responsabilità amministrativa la principale causa della farraginosità e lentezza dell’attività amministrativa, quando le cause andrebbero ricercate altrove”. E quindi “nell’ipertrofia legislativa, nella frammentazione delle competenze, nella tortuosità dei processi decisionali e nella cattiva distribuzione del personale”.

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