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UNA PROCESSIONE ROMANA, 2 NOMINE: FASANA ALL’ASI E PULVIRENTI ALL’ASM

Nel solco delle “imbeccate” politiche, prosegue l’esterofilia di Bardi che per la Basilicata sceglie 2 Prof: un lombardo e una laziale

Due nomine, quelle del Commisario dell’Azienda sanitaria locale di Matera (Asm) e del Commissario liquidatore del Consorzio industriale della Provincia di Potenza, per una processione, come lo è stata quella romana del governatore Bardi. Incertezza, però, sul terzo dono: l’istuzione del Tavolo di concertazione con Total sul Protocollo per lo sviluppo sostenibile così come sottoscritto tra la Regione e la compagnia petrolifera. Basilicata sempre più “scatolone di sabbia” e colonia di conquista poichè crocevia di interessi extraregionali.

Dalle nomine fatte ieri dalla Giunta regionale, spicca su tutti un dato: confermato che il marchio dell’agire governativo del Generale è l’esterofilia. Dei lucani, il centrodestra regionale, non è che se n’è dimenticato, li piazza ai vertici degli Enti se hanno una tessera di partito, altrimenti le chanches affidate al merito hanno possibilità di esito positivo quasi pari a zero.

IL “BENVENUTO AL SUD” DEL PROF LOMBARDO GIÀ UFFICIALE DELLA GDF ORA COMMISSARIO LIQUIDATORE ASI

Per l’ei fu Consorzio per lo sviluppo industriale Asi della Provincia di Potenza, la Giunta ha scelto il Prof. , «a contratto», che viene dal Nord e precisamente dalla Lombardia: il commercialista Giuseppe Fasana. Un “collega” di Bardi che nel 1984 ha conseguito la qualifica di Ufficiale della Guardia di Finanza dopo aver frequentato il 18esimo Corso ufficiali di completamento presso l’Accademia della Guardia di Finanza di Roma. Quella della “fiamma”, però, è più una suggestione, il fumo, per la scelta dal “mazzo” del comasco Fasana, segnala più l’“odore” dell’imbeccata politica dei “cardinali” incontrati da Bardi durante il “pellegrinaggio” nella Città Santa.

Sulla base del testo della legge regionale di istituzione dell’Apibas SpA, che partirà con 5milioni di euro di capitale sociale, Fasana nel suo personale “benvenuti al Sud” si troverà con in mano una scatola già svuotata di tutto, l’Asi di Potenza, personale, impianti e via discorrendo, tranne che, ovviamente, dei debiti, che non transiteranno nella nuova società, ovvero nel bilancio della Regione. A dispetto delle liquidazioni sine die, senza andar lontano sia come riferimenti temporali che geografici, teoricamente la liquidazione dell’Asi e lo scioglimento dovrebbe essere rapido e una copia in carta carbone di quanto continua ad accadere per l’Eipli soppresso dal 2011, ma ancora attivo.

ASM: LA PROF SCARTATA DA FDI IN ABRUZZO, RIPESCATA IN BASILICATA

Con il fuso orario di Napoli, il centrodestra è riuscito finalmente a mantenere l’incauta, per il momento in cui è stata fatta, promessa di nominare un Commissario all’Asm di Matera, era mesi fa durante la campagna elettorale per le comunali della Città dei Sassi, ma soprattutto è riuscito a sollevare dall’etichetta di parafulmine poichè facente funzioni sine die, nonchè in dirittura di arrivo verso la quiescenza, Gaetano Annese. Dopo appena un anno di mandato, infatti, dal 1° gennaio dell’anno scorso, l’ex Dg Asm, Joseph Polimeni prese servizio all’Azienda Sanitaria 5 di Pordenone.

Ad ogni modo il centrodestra lucano, dopo aver “pianto” per essersi ritrovato ai vertici della Sanità lucana, previo sgambetto dell’allora f.f. di governatore Flavia Franconi, tutti apicali nominati dal centrosinistra, tranne che per l’Asp, ha la possibilità di completare con l’Asm il proprio “cambiamento”. Prima, come da prassi, il Commissario, poi l’esperimento dell’Avviso pubblico di selezione per il conferimento dell’incarico di Direttore Generale.

Un passo alla volta e coi tempi da elogio della lentezza, per arrivare alla nomina del Dg del Crob, l’esecutivo regionale ci ha impiegato 10 mesi. Il Commissario dell’Asm, anche qui dal mazzo “pescata” sempre una non lucana, è la Prof. romana Sabrina Pulvirenti, direttore sanitario presso il Centro di medicina preventiva dell’Istituto di previdenza e assistenza per i dipendenti di Roma. C’è chi nella Città del Vaticano va in viaggio “religioso”, come Bardi, e chi dalla città dell’impero, invece, prova a fuggire, come Pulvirenti.

Tra gli ultimi tentativi di evasione se ne segnalano 2 particolarmente curiosi. Il primo, 3 anni fa, verso la guida del Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia di Trento. Il secondo, più recente, riporta di una ricerca per salire su un altro carro dei vincitori del centrodestra, la «rivoluzione» in questione è quella del governatore di FdI, Marsilio, in Abruzzo. Per la Sanità abruzzese si presentarono 39 manager per sole 2 poltrone: quella dell’Asl di AvezzanoSulmona-L’Aquila e quella di Lanciano VastoChieti.

Tra i 39, in corsa non solo l’ex Dg Asm Polimeni, più attinenti al centrosinistra come da “curriculum” pre Franconi, ma anche e proprio il neo Commissario Asm, Pulvirenti. Marsilio, tuttavia, tra affinità politica e soprattutto fattore “fiduciario”, scartò sia Polimeni che Pulvirenti. Il centrodestra è ciclico, ciò che non ha dato il governatore Marsilio, dà, ora, il governatore Bardi. Il fattore esterofilia non è stato evidenziato per inficiare la professionalità dei due Commissari nominati, ma lo slogan del prima i lucani, che ricalca simile spot politico, prima gli italiani, ampiamente noto a tutti tanto che nominare gli autori partitici risulterebbe superfluo, è stato sbandierato, e continua a sventolare. Allora più corretto sarebbe stato “gridare” prima i lucani, ma tessera di partito muniti.

Tralasciando la Sanità, dove di dirigenti lucani apprezzati in varie regioni italiani e operativi in postazioni di vertice ce ne sono, ma Bardi davvero vorrebbe far credere che sul Commissario liquidatore dell’Asi in Basilicata non c’era scelta? Non, seguendo il ragionamento del Generale, un commercialista, un avvocato in grado di svolgere questo ruolo. Senza voler offendere i non citati, per esempio, il Prof. Mauro Serra, o l’avvocato Bonito Oliva, esperto della materia fallimentare avendo già curato liquidazioni e fallimenti tra i più importanti della regione, piuttosto che un commercialista del calibro di Vergari, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della Provincia di Potenza, chiamato come tecnico per gestire il milionario dissesto finanziario del Comune capoluogo di regione.

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