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TEMPA ROSSA, PRESENTE E FUTURO DELL’IMPIANTO DI CORLETO PERTICARA DOPO LA «FERMATA GENERALE»

Cronache ha raccolto i commenti e le reazioni di Istituzioni regionali e nazionali sullo stop, che servirà ad «assicurare l’attività in affidabilità e sicurezza»

POTENZA. Per Tempa Rossa, è stato un 2021 difficile, tra fiammate, sanzioni e diffide e, restringendo temporalmente, un fine settimana decisivo. Non solo per l’ennesima fiammata fuoriuscita dall’impianto, segnalata dagli abitanti nel pomeriggio dello scorso sabato. Ma anche e soprattutto perché, nella stessa giornata, dalla Regione, d’intesa con Total, è giunto lo stop all’impianto.. Infatti, «al fine di assicurare ai lucani che l’impianto Centro Olio Tempa Rossa eserciti la sua attività in piena affidabilità e sicurezza, la Regione Basilicata ha chiesto alle società concessionarie una “fermata generale” dell’impianto che comporterà un’attività manutentiva sostanziale». «Le società -recitava il messaggio della Regione hanno condiviso la richiesta della Regione e procederanno a redigere un approfondito “studio di affidabilità” redatto da esperti del settore con i conseguenti interventi che saranno, appunto, effettuati durante la “fermata generale”.

Per il governo Bardi la tutela dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini è un valore inderogabile». Una decisione «forte ma necessaria per tutelare la salute dei lucani, dare sicurezza ai nostri lavoratori e ai nostri territori», così come sottolineato sui social dal presidente Bardi. Insomma, un sabato di “fuoco” per l’impianto, “intrappolato” tra l’ennesima fiammata e il duro e contiunato intervento delle Istituzioni regionali, così come sottolineato dalla nostra lunga inchiesta in merito. Insomma un presente “prossimo” certo (lo stop), un futuro a questo punto che dipenderà largamente dalla capacità del colosso francese di esercitare la sua attività in «piena affidabilità e sicurezza». Se, comunque, resta naturalmente un processo in divenire, quello che è certo sono le tante reazioni provenute dalle Istituzioni nazionali e regionali sulla vicenda, che Cronache ha raccolto.

MOLES: «QUESTA È LA BASILICATA CHE VOGLIAMO»

«Questa è la Basilicata che vogliamo e questa è la Basilicata che il Presidente Bardi ha fatto prevalere nella vicenda Total a Tempa Rossa. Bene ha fatto, infatti, a sospendere le attività dell impianto petrolifero per effettuare tutti i controlli a garanzia della salute dei cittadini e dell’ambiente, e così Bardi ha dimostrato a tutti che governare anteponendo gli interessi della comunità a quelli del denaro è ancora possibile. Avanti così per la Basilicata del futuro, attenta alla salute di tutti». Lo ha dichiarato ieri Giuseppe Moles, sottosegretario all’editoria e all’informazione e Commissario regionale di Forza Italia Basilicata.

RAMPELLI: «METODO BARDI-ROSA PROSEGUE A TESTA ALTA»

Anche il vicepresidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, ha commento la «fermata generale»: «La sospensione delle attività estrattive di Total in Basilicata voluta dal Governatore regionale Bardi e dall’assessore all’ambiente di Fdi Gianni Rosa va nella direzione giusta. Finalmente c’è un governo del popolo che tutela l’ambiente lucano e la salute dei cittadini, oltraggiati per anni a causa dei mai esercitati poteri di controllo della sinistra, appagata da favori e clientele delle multinazionali del petrolio. Bene hanno fatto a procedere in questa direzione, concordando un fermo temporaneo in attesa che vengano messe in sicurezza le modalità estrattive».

«Faccio notare – ha proseguito Rampelli comunque che la francese Total da troppo tempo elude le richieste dell’amministrazione e questo rischia di apparire un sintomo di insofferenza se non di arroganza inaccettabili. Dopo una serie di prescrizioni disattese si giunge al fermo dell’impianto proprio a causa di questa inerzia. Dispiace che la concessione data ai francesi per estrarre petrolio italiano, cosa già assai poco comprensibile, sia accompagnata da sciatteria e supponenza, ma è confortante constatare che finalmente chi governa non si fa comprare né intimorire e fa il suo dovere». «Il metodo Bardi-Rosa, sottolineato dalla sottosegretaria Gava, prosegua a testa alta senza farsi intimidire e continui il percorso a testa alta, se necessario fino alle estreme conseguenze», ha concluso il vice presidente della Camera Rampelli.

ROSA: «RISOLUZIONE, MA SENZA CERCARE IL CONFLITTO CON LE IMPRESE»

L’assessore regionale all’Ambiente Rosa, ha commentato in modo conciso e diretto l’azione decisa del governo regionale che, come specificato dallo stesso esponente di Giunta Bardi, prosegue in un cammino volto alla «risoluzione» ma non al «conflitto con le imprese». «L’approccio del governo di centrodestra alla questione – ha sottolineato Rosa a Cronache Lucane evidenzia come le situazioni vengano affrontate con risoluzione ma senza ricercare il conflitto con le imprese, ma nell’ambito di regole anche prestabilite dalla legge. Un percorso che alla fine assicurerà o dovrebbe assicurare un impianto affidabile, ai fini della sicurezza e della salvaguardia di ambiente e salute dei cittadini» ha sottolineato Rosa

TISCI: « SODDISFAZIONE PER LA DECISIONE DI REGIONE E TOTAL»

Anche il dg dell’Arpab Tisci ha commentato la «fermata generale» dell’impianto. Ascoltato da Cronache, Tisci ha specificato che «da quando è iniziata la messa a regime dell’impianto Total di Tempa Tossa, Arpab ha compiuto in maniera puntuale e precisa gli accertamenti necessari e ha segnalato svariate volte le violazioni delle prescrizioni Aia da parte del del gestore con anche alcune reiterazioni che abbiamo inoltrato nella nostra ultima relazione, alcune delle quali preoccupavano particolarmente anche perché erano dovute ad esempio al freddo, a situazioni che noi ritenevamo quindi essere normali. Accogliamo con soddisfazione – ha specificato Tisci la decisione presa dalla Regione e dalla Total di sospendere l’attività fino a quando non ci sarà questo piano di sicurezza per verificare la compatibilità e la conformità dell’impianto».

Tisci ha poi specificato che «sin quando l’impianto continuerà la sua produzione, poiché l’arresto ovviamente non sarà immediato, Arpab continuerà a monitorare e controllare. Sin ad oggi, abbiamo dato alla Regione tutti gli elementi per poter assumere le decisioni che la stessa, tenendo conto delle nostre considerazioni, ha assunto: il nostro compito è quello di vigilare sull’ambiente e sulla salute dei lucani, con l’obiettivo che tutte le attività industriali si svolgano nel pieno rispetto della legge. Al mio insediamento – ha concluso Tisci – avevo sottolineato come le compagnie petrolifere, in linea con tutte le altre attività industriali che operano in Basilicata, hanno il legittimo scopo di assicurare il proprio profitto. Il nostro compito è quello di monitorare che ciò, come detto, si svolga nella legalità e nel rispetto dell’ambiente e della salute dei lucani».

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