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CTS, PRIMA LA REGIONE NON INDICA LUCANI ORA BARDI SE NE ACCORGE E GRIDA VITTORIA

Spocchia comunicativa del governatore senza precedenti. Dopo mesi di negligenza arriva il nome dell’esperto per il Comitato tecnico scientifico

Il Comitato tecnico scientifico (Cts), che ha competenze di consulenza e supporto alle attività di coordinamento per l’emergenza Coronavirus, sarà implementato da un esperto designato dalla Regione Basilicata. È questo l’ultimo annuncio del presidente della Regione Basilicata Vito Bardi. Ma è il caso di dire finalmente. Va ricordato, infatti, che la sedia per la Basilicata al tavolo del Cts è rimasta vuota non certo per colpa del governo centrale ma per le negligenze di viale Verrastro.

Era il 13 febbraio scorso quando da queste colonne denunciavamo come proprio nella Cabina di regia destinata alla gestione Covid l’unica regione a non aver fornito nessun nome da inserire al tavolo di coordinamento era, appunto, la Basilicata. Un lucano già c’è, si chiama Massimo De Fino, ma è stato designato nei tempi giusti dalla Regione Umbria come Dg della Sanità non certo da Bardi & Co. La Basilicata fino a ieri aveva scelto di non avere rappresentanti in uno strumento decisivo che andrà a confrontarsi su diversi temi caldi del settore pandemico, che proprio grazie al prolungarsi del Covid si sono fatti più cogenti.

Bardi ancora una volta se ne accorge tardi che c’era bisogno di un lucano per un tavolo che parlerà di futuro, tanto da inviare nel comunicato fornito da viale Verrastro che «La richiesta del presidente Bardi è stata accolta dopo interlocuzioni con i rappresentanti del governo avviate per discutere dei criteri e delle modalità di assegnazione di determinati colori ai singoli territori. Questione che il presidente Bardi ha da tempo sollevato assieme ad altri presidenti di Regione».

Solo ora che siamo zona rossa il governatore si accorge che un lucano a quel tavolo avrebbe fatto la differenza? La Basilicata purtroppo fino a ieri è stata marginale per negligenza non certo perchè ha trovato le porte sbarrate. Eppure invece di fare un mea culpa il governatore sembra quasi voglia lamentarsi per aver dovuto “spingere” per avere quella “sedia”. Una nomina fondamentale se si considera che i dossier esaminati dal Cts interessano la vita quotidiana dei cittadini in era Covid 19, muovendo da questioni sanitarie, a temi relativi al mondo della scuola, dei trasporti, del turismo, della ristorazione, della pubblica amministrazione, dei centri commerciali e molto altro.

La comunicazione del governatore retta dal Capo ufficio stampa della Giunta Calenda poteva apparire, almeno per una volta, meno populista del solito. Raccontare ora ai lucani che ci si sta impegnando per recuperare appare al quanto fuori luogo. Anche questa volta il messaggio che Bardi invia ai lucani sembra non rispecchiare la realtà della situazione.

Dopo l’imperdonabile gaffe sul mancato ricordo della tragedia di Balvano che ha scosso non poco i lucani, almeno questa volta la comunicazione poteva essere non solo più efficace ma più veritiera. Il Cts può essere integrato da esperti in qualunque momento. Perchè se la parola d’ordine per le altre Regioni è stata “fare presto”, nell’individuare esperti sanitari da inserire nei diversi organi decisionali, per la pandemia la Basilicata ha invece preferito rallentare? Far passare il messaggio che oggi si sta recuperando quello che si poteva fare ieri non è più credibile. Ai lucani non servono più scuse, silenzi o messaggi di circostanza, hanno bisogno di una comunicazione seria fatta di verità e impegno.

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