BlogContattiCronaca

Elisabetta SIONIS : Il resistente tabù delle mamme orco: sadismo, sesso e figlicidio

Le tragiche sorti delle tre piccole Vittime sembrano seguire il medesimo copione:omicidi, sevizie e torture commessi da donne e uomini privi di empatia e scevri dei valori etico morali superiori, agiti e portati a termine con l’ignavo concorso della brutale indifferenza ed indolenza collettiva

UN CASO ALLA VOLTA FINO ALLA FINE

Il resistente tabù delle mamme orco: sadismo, sesso e figlicidio.

Vorremmo che l’attenzione dei Lettori di Cronache Lucane, si concentrasse oggi su tre emblematici casi di cronaca che riguardano il barbaro omicidio di altrettanti bambini nell’indifferenza generale di chi avrebbe dovuto proteggerli e tutelarli, pertanto abbiamo contattato la Dr.ssa Elisabetta Sionis, criminologo clinico esperto in psicologia giuridica, già Magistrato onorario presso il Tribunale per i minorenni di Cagliari.

Dottoressa SIONIS da dove partiamo?

Partendo dalle recenti risultanze autoptiche relative al decesso di Evan Lo Piccolo, emerse il 24 Febbraio scorso, vorrei evidenziare le similitudini tra questo e le tragiche sorti che hanno riguardato Gabriel Feroleto e Gabriel Fernandez.

La dottoressa Anna Vagli, volto noto della Tv e consulente criminologa di parte civile, ha reso pubblici alcuni risultati dell’esame autoptico: Evan, è deceduto a Rosolini, il 17 Agosto 2020, alla tenera età di venti mesi in seguito ad “un arresto cardiocircolatorio e respiratorio causato da una polmonite cronica da aspirazione (…) a causa di una “polmonite che, stando alla consulenza medico-legale, sarebbe stata causata dai traumi continui e ripetuti subiti dal bambino provocati, secondo l’accusa, dal compagno della madre, Salvatore Blanco, al momento in custodia cautelare nel carcere di Siracusa”

Secondo quanto riferito dalla criminologa, la compromissione dei meccanismi di difesa causata dalle multiple e gravi fratture, ha determinato la fatale aspirazione del materiale gastrico nelle vie aeree e nei polmoni.

Il bimbo sembra aver perso la vita in seguito ad una polmonite da aspirazione determinata dalle percosse subite, causa di frequenti e ravvicinati episodi di prolungati stati di incoscienza e consecutiva abolizione transitoria dei comuni meccanismi di difesa come tosse e deglutizione.


Il padre, Stefano Lo Piccolo, poche settimane prima del tragico evento, aveva presentato, senza esito, un esposto presso la Procura di Genova in cui segnalava i gravi abusi ai quali era sottoposto il figlioletto.

Tra Maggio e Luglio, Evan era stato per ben tre volte al pronto soccorso e gli erano state diagnosticate bruciature, fratture e lividi.

Sebbene l’ospedale avesse segnalato la grave situazione del minore, i familiari di Evan hanno pubblicamente denunciato l’inerzia del sevizio sociale, il quale pare si sia giustificato col sostenere che al periodo, stesse aggiornando l’istruttoria.

Altrettante segnalazioni sono state costantemente inviate alle assistenti sociali di Rosolino da parte della nonna di Evan, considerato che la nuora giustificava reiteratamente i lividi del bimbo con delle cadute o sostenendo che se li fosse procurati perché sbatteva sui mobili.


L’esposto effettuato dal padre (Stefano Lo Piccolo), corredato dalle foto del volto tumefatto del figlio e teso a scongiurare la sua tragica fine, pare si sia perso negli oscuri meandri di qualche sciatto scaffale di tipica fattura italiana, senza mai giungere alla attenzione della Procura di Siracusa.

Il sostituto procuratore Donata Costa si è avvalsa dell’ausilio specialistico del medico legale Maria Francesca Berlich e ha indagato per omicidio volontario, lesioni e maltrattamenti Letizia Spatola, madre della piccola vittima e il suo compagno, Salvatore Blanco.

Dottoressa, ricordiamo che entrambi, si trovano in misura cautelare in carcere.

Tra le violenze impartite al bimbo, anche quella di stringergli le mani attorno al collo per impedirgli di piangere.

I familiari di Evan hanno rivolto strazianti ed accorati appelli ai servizi sociali e alcuni stralci registrati sono stati diffusi dalle più note trasmissioni televisive al fine di evidenziare che, con alta probabilità, possa essere stata sottovalutata la gravità della situazione vistoil rischio al quale era costantemente sottoposto il piccolo, senza che scattasse alcun allarme e provvedimento a sua tutela.

Dottoressa SIONIS, il caso di Evan presenta numerose analogie con quello di Gabriel Fernandez, il bimbo di otto anni, di Palmdale (California), torturato per otto mesi, costretto a dormire in luoghi angusti e a cibarsi del proprio vomito e delle feci dalla lettiera del gatto e poi barbaramente ucciso dalla madre e dal compagno, il 22 Maggio 2013, cosa ci riferisce in merito 

La madre Pearl e il suo fidanzato Isauro avevano messo in atto un vero e proprio piano criminale teso ad annientare progressivamente l’esistenza del piccolo, attraverso costanti e aberranti violenze di ogni genere che includevano anche forme di soffocamento tramite un calzino inserito nella bocca al fine di impedirgli di piangere.

Gabriel Fernandez, otto anni

Anche Gabriel, sebbene frequentasse la scuola e quindi avesse contatti esterni all’inferno domestico del quale era prigioniero, era un invisibile.

Era stato segnalato ai servizi sociali a causa delle continue assenze scolastiche e delle gravi lesioni visibili nel corpo e nel volto: la madre gli aveva fatto cadere i denti con un colpo di mazza da baseball e più di una volta lo aveva cosparso di spray al peperoncino sul volto e sulle ferite.

In diverse occasioni, gli aveva sparato in volto con una pistola a pallini e spento ripetutamente le sigarette sul corpo e nel viso.

Spesso andava a scuola vestito con abiti e accessori femminili: la madre col fidanzato lo schernivano dandogli del “gay

Aveva subito numerose fratture a causa dei frequenti pestaggi agiti tramite spranghe di ferro, mazze da baseball e fibbie della cintura.

La perversa coppia diabolica aveva ben chiaro che il bimbo non avrebbe potuto sostenere ancora a lungo tutta la serie di vessazioni e torture quotidiane alle quali lo sottoponeva, pertanto, lo aveva costretto a scrivere una lettera d’addio in cui annunciava la volontà di suicidarsi.

Il 22 Maggio 2013, quando gli operatori dell’ambulanza giunsero a casa di Pearl e Isauro, trovarono Gabriel nudo, con una frattura da schiacciamento nel cranio, numerose fratture, lesioni da strangolamento, ematomi e bruciature di sigaretta: un quadro clinico che mal si conciliava con quanto asserito dalla madre nel corso della sua richiesta di intervento al 911.

Pearl, infatti, aveva sostenuto che Gabriel si fosse fatto male dopo aver sbattuto la testa su una credenza.

Il corpicino martoriato rivelava una verità diversa, di raccappricciante violenza e costanti abusi che non avevano risparmiato alcun suo distretto corporeo, neppure le caviglie.

Gabriel Fernandez, otto anni

Le indagini hanno evidenziato che il bimbo fosse denutrito e costretto a dormire legato sotto al letto della coppia o dentro l’armadio.

I due, dopo i pestaggi, galvanizzati dalla violenza perpetrata sulla piccola vittima, consumavano rapporti sessuali in sua presenza.

All’interno dello stomaco fu rinvenuta una discreta quantità di sabbia della lettiera, dalla quale era costretto ad ingerire le feci del gatto.

Il procedimento penale si è concluso con l’ergastolo per la madre e con la pena capitale per l’altro aguzzino 

Le due assistenti sociali incaricate di tutelare il minore, sono state licenziate per aver sottovalutato la gravità della vicenda.

Dottoressa SIONIS altri casi simili ? 

Altra vicenda, altrettanto inquietante, che ha scosso le coscienze, riguarda l’omicidio di Gabriel Feroleto di anni 2, commesso dai genitori il 17 Aprile 2019, in agro di Piedimonte San Germano 



Donatella Di Bona, rea confessa ed autrice materiale dell’efferato delitto, è stata condannata, con rito abbreviato, a 30 anni di carcere.

Nonostante la strenua difesa, anche mediatica, della famosa psicologa Roberta Bruzzone e consulente di parte dell’assassino, Nicola Feroleto, è stato condannato all’ergastolo per aver spinto la donna ad uccidere il piccolo.

Invero, la famosa consulente si diceva certa che Gabriel non sarebbe stato ucciso in campagna ma in casa e Nicola non sarebbe stato presente al momento dei fatti:

«Non riesco a collocare Nicola sulla scena del crimine, lui che continua a frequentare il piccolo, nonostante la sua situazione privata e lavorativa. Poche ore prima compra un gioco al figlio, venti minuti prima esce con Donatella e hanno un rapporto orale, venti minuti dopo si trasforma in un mostro e resta a guardare»  

Dottoressa SIONIS cosa hanno stabilito i giudici ?

I giudici hanno stabilito che l’uomo era rimasto del tutto indifferente mentre la donna soffocava il bimbo e si era dato alla fuga al fine di costituirsi un alibi.
La coppia ha tenuto una condotta disumana ed improntata unicamente al soddisfacimento dei propri bisogni.
A dare impulso all’azione omicidiaria è stato il pianto del bambino, risvegliatosi in auto, mentre la coppia consumava un rapporto sessuale.


Dopo aver sostenuto che Gabriel fosse restato vittima dell’investimento da parte di un’auto pirata, Donatella Di Bona, ha ammesso di averlo soffocato perché il suo pianto interferiva e disturbava le loro effusioni: “Gli ho messo le mani sul viso e lui mi graffiava per respirare. Puntava i piedini per liberarsi. Gli ho stretto un calzino attorno al collo e quando non si muoveva più Nicola lo ha preso e l’ha buttato tra i rovi”

Dottoressa in conclusione possiamo affermare che trattasi di crimini ?

Si tratta di tre crimini efferatissimi compiuti da madri indegne e sadiche che hanno privilegiato il soddisfacimento delle loro primitive istanze pulsionali/sessuali a scapito del bene supremo da tutelare.

Le tragiche sorti delle tre piccole Vittime sembrano seguire il medesimo copione:omicidi, sevizie e torture commessi da donne e uomini privi di empatia e scevri dei valori etico morali superiori, agiti e portati a termine con l’ignavo concorso della brutale indifferenza ed indolenza collettiva 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti