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TEMPA ROSSA, NUOVA “FIAMMATA” DELL’IMPIANTO

L’assessore Rosa: «Noi non ammettiamo errori»

A 24 ore dalle sanzioni, un’altra fiammata: non vi sono migliori parole per descrivere la situazione nei riguardi della questione relativa all’impianto estrattivo di Corleto Perticara, gestito dal colosso francese Total. Un evento che, secondo le testimonianze dei cittadini, è avvenuto all’alba di ieri ed è stato accompagnato dal forte suono della sirena, oltre a “folate maledoranti”. Nel primo pomeriggio di ieri, il fenomeno era ancora in corso e, secondo quanto si è appreso, alla base del nuovo fenomeno ci sarebbe stata una perdita contenuta di gas, la quale sarebbe stata subito isolata che ha attivato il sistema di sicurezza. Total, dal canto suo, ha stesso ieri inviato i dati relativi al fenomeno verificatosi, così come confermato dallo stesso assessore Rosa ai nostri microfoni. In sostanza, una nuova fiammata, a meno di 24 ore dalle sanzioni emesse dalla Regione Basilicata, così come vi abbiamo raccontato ieri. Insomma, resta alta l’allerta sull’impianto estrattivo che, come Cronache ha riportato nella sua lunga inchiesta in materia, nei primi due mesi dell’anno è stata “protagonista” di una decina di fiammate circa, in alcuni casi anche due in un singolo giorno. In aggiunta, gli eventi registrati sono spesso durati diverse ore, oltre a portare con sé i “soliti” fumi maleodoranti che, in diversi casi, i cittadini della vicina Corleto Perticara hanno avvertito.

LE PAROLE DI TOTAL

In merito all’attivazione del sistema torcia avvenuta nella mattinata di ieri, Total ha poi comunicato di «aver provveduto all’invio delle notifiche inerenti i superamenti dei livelli di emissioni del Centro Olio, e allo stesso tempo, intende rassicurare che dalla rete di monitoraggio costituita dalle centraline della qualità dell’aria posizionate nelle immediate vicinanze dell’impianto, non si registra alcuna anomalia». L’effetto di visibilità della fiamma riscontrato nella mattinata di ieri, ha spiegato il colosso francese, «è stato causato da una piccola perdita di gas infiammabile all’interno del cabinato di un compressore del Centro Olio che è stata rilevata tempestivamente da due sensori ubicati a bordo macchina.

Coerentemente con quanto previsto dalla logica automatizzata di sicurezza del Centro Olio, è avvenuto l’arresto automatico del compressore e si sono attivate le sirene d’allarme. Sempre nella logica di sicurezza dell’impianto, la sezione di trattamento gas a valle del compressore è andata automaticamente in blocco e di conseguenza il gas nel tratto interessato è stato convogliato verso le torce di sicurezza». «L’evento, ancorché di breve durata, è stato seguito dal riavviamento delle unità di trattamento gas che, per limitare il fenomeno di visibilità della fiamma in torcia, è avvenuto con una produzione ridotta al 50% della portata dell’impianto ed è andato via via riducendosi in tarda mattinata, quando le singole unità sono entrate completamente in servizio» ha spiegato Total. L’azienda francese ha fatto sapere di aver «immediatamente inviato le note informative verso tutti gli enti competenti», al contempo facendo presente che «l’intervento delle logiche di sicurezza di impianto è necessario per garantire la salvaguardia di tutto il personale coinvolto nelle operazioni, oltre che per limitare potenziali impatti sull’ambiente circostante del quale tutti siamo attori partecipi della sua tutela».

IL PUGNO DI FERRO DI ROSA

Già sulla questione sanzioni, due giorni fa l’assessore Rosa si era espresso in modo fermo e chiaro: «Le regole vanno rispettate e su questo aveva commentato l’assessore regionale all’Ambiente – non transigiamo». E per «gli ulteriori incidenti occorsi dopo il 18 gennaio sono anche per loro in corso le istruttorie previste dalla legge. Qualsiasi violazione delle norme ambientali e delle prescrizioni devono essere sanzionate. Lo abbiamo fatto adesso e lo faremo in futuro, senza sconti a nessuno» ha detto Rosa. Insomma, allerta alta ma alta anche l’attenzione della Regione. E sulla questione, ai nostri microfoni, ieri Rosa si è nuovamente espresso in merito non solo alla fiammata, ma anche alla questione relativa alle sanzioni. «Noi diciamo molto semplicemente che rimaniamo in quello che sono le previsioni delle norme: gli uffici faranno i controlli opportuni e rispetto a quelli che saranno i riscontri, applicheremo la legge.

Abbiamo emesso la prima sanzione legata ai primi fatti del 14-18 gennaio: sinceramente devo anche sorridere ha sottolineato Rosa rispetto a quelli che sono stati commenti in relazione alla sanzione comminata, in relazione a quanto taluni hanno affermato, ovvero che una sanzione di €30mila è troppo bassa. Noi ci muoviamo nel rispetto della legge e la legge prevede una sanzione da mille e cinquecento a 15mila euro e abbiamo applicato secondo noi il giusto equilibrio fra i fatti occorsi e l’importo della sanzione: in passato non è mai accaduto questo. L’Arpab è già intervenuta, ora stanno facendo le verifiche delle emissioni. Abbiamo i dati delle altre due emissioni e su questo si sta discutendo rispetto al comportamento che assumerà la Regione. Noi non ammettiamo errori chi sbaglia deve pagare» ha asserito Rosa.

IL PERCHÈ DELLE SANZIONI

Con nota del 23 febbraio dell’Ufficio Compatibilità ambientale, il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata ha notificato alla Total, gestore del Centro Olio Tempa Rossa, la determina del 18 febbraio 2021 con la quale sono state comminate alla società petrolifera sanzioni per 30 mila euro, riferite agli eventi anomali verificatisi dal 14 al 18 gennaio: eventi centrali, così come vi raccontammo nella nostra lunga inchiesta, negli ultimi due mesi circa. Una inchiesta specifica e che ha mostrato la questione sotto diversi aspetti, anche in relazione al puntuale lavoro svolto dall’Arpab nell’evidenziare e riportare con precisione criticità ed eventuali infrazioni, oltre che coprire non solo il gran numero di fiammate verificatesi tra gennaio e febbraio nell’impianto, ma anche le questioni inerenti i processi di intervento disposti da Regione e Arpab, tra diffide, piani di azione e controlli serrati. Le contestazioni, ha fatto sapere la Regione Basilicata, riguardano «l’inosservanza di quattro prescrizioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia)».

Alla Total, in particolare, è stata contestata «la violazione dell’obbligo di una corretta comunicazione in quanto non è stato possibile valutare in maniera certa l’entità degli eventi e dei malfunzionamenti». Inoltre, ha fatto sapere la Regione, «si è sanzionata la circostanza che non è stato possibile verificare il rispetto dei valori limite e delle prescrizioni di carattere gestionale». La Regione ha quantificato quindi l’ammontare della sanzione a 30mila euro. In modo particolare, la Regione ha ha ritenuto di applicare sanzioni che, orientativamente, sono state comminate in misura di 4 o 5 volte superiore al «valore minimo previsto» dalle norme specifiche

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