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SANTINO BONSERA a difesa della SUA fondazione del Premio Letterario Basilicata

Fondazione di fatto, che ha la sua esistenza, come ritiene la dottrina e la giurisprudenza prevalenti

IL RITORNO DI GENNARINO SCACAZZA

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SANTINO BONSERA

Era da tempo che non sentivo il simpatico amico mio, quando stamani mi ha chiamato al telefono avvisandomi che è rientrato nella patria potentina e che è preoccupato per un post, del quale non ha voluto rivelare il nome dell’autore, in cui si parla di una “fantomatica fondazione del Premio Letterario Basilicata”

Ho rassicurato il mio amico dicendogli che qualche tempo fa gli affiliati alla camarilla di politicanti di conserva quotidianamente attaccavano a testa bassa il sottoscritto e svilivano il Circolo;

poiché li valutavo per quel che sono – personaggi in cerca d’autore – di quel che scrivevano non me ne caleva un ca…llo.
E quindi hanno smesso.

Quest’ultimo dev’essere subentrato di recente, anche se forse poco attrezzato perché dice cose ad kapochiam, perché la Fondazione del Premio Basilicata, come si legge anche nelle pubblicazioni del Premio, è una fondazione di fatto, senza personalità giuridica perché non riconosciuta, messa in essere il 1 dicembre del 1972 con atto del notaio Giuliani

Fondazione di fatto, che ha la sua esistenza, come ritiene la dottrina e la giurisprudenza prevalenti. 

Varango non volle attivare le procedure per il riconoscimento e tuttora si preferisce rimanere nel solco del fondatore, anche a costo di rinunziare a privilegi e benefici economici, perché per noi il valore vero della cultura sta nell’assoluta libertà.

Ed è dimostrato dal fatto che il farneticante autore del post, come mi precisa Gennarino, in classico stile Politburo, chiede che gli Enti pubblici si appropriino del Circolo e facciano la Fondazione Premio Basilicata con il pretesto che gli Enti pubblici danno un contributo per organizzare il premio (in pratica soltanto la Regione che in base alla L.R. 22/88, liquida € 20.000,00, come ad altre due o tre associazioni che organizzano manifestazioni di interesse nazionale)


A questo punto dobbiamo ricordare che a proporre questa legge fu Tonio Boccia per sottrarre la cultura ai capricci della Politica (E vi pare poco l’avvedutezza. la preveggenza e l’alto concetto che Boccia aveva della Cultura?)

La richiesta di questo individuo è singolare, anzi significativa della volontà di soffocare una libera e potente voce della Cultura lucana per riportarla docile e ubbidiente sotto il dominio delle camarille di politicanti, che intanto si sentono importanti, vivono e prosperano in quanto servi del potere.

AGGIORNAMENTI 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la precisazione di SANTINO BONSERA

< L’enfasi su “Sua” non mi piace, anche perché è contraria alla verità, come è documentato.
Né il premio, né il Circolo sono di qualcuno, ma appartengono in primis ai soci, trattandosi di una associazione che ha sempre rifiutato il riconoscimento dello Stato per un sentimento radicatissimo della libertà culturale, che il Circolo ha sempre gelosamente difeso, e che i dirigenti sono tenuti a tutelare;

in secundis : questi due enti culturali, Circolo e Premio, appartengono alla Comunità lucana.

(Ci tengo a sottolineare che i due enti sono incatenati, quasi una unità inscindibile, ma dal punto di vista economico il Premio ha un diverso trattamento, in quanto inserito nella Legge regionale n. 22/88; infatti il contributo regionale è finalizzato ESCLUSIVAMENTE alla organizzazione di ciascuna edizione del Premio.)
Questo lo dico perché c’è un tizio che continua a confondere le cose.>

SANTINO BONSERA

N.B. Santino Bonsera “la SUA” è solo per evidenziare il forte impegno per il CIRCOLO e PREMIO che difendi a denti stretti come un buon padre di famiglia


#sapevatelo2021


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