CALCIO DI PROVINCIA, QUANTE STORIE DA RACCONTARE
lettere lucane
Ironia della sorte, tre grandi miei amici giornalisti sono alla direzione di testate prestigiose come la “Gazzetta dello Sport” e il “Corriere dello Sport”; e dico ironia perché di sport capisco pochissimo, forse niente. Qualche volta, bontà loro, mi hanno chiesto degli articoli su calciatori o vicende umane di sportivi, e io li ho sempre scritti con piacere, ma ogni volta attento a non addentrarmi in argomentazioni che potessero risultare improvvisate. Dico questo perché ho un rammarico: di non aver mai scritto – intendo dire da scrittore prestato al giornalismo – di squadre di calcio di Serie C, D o di categorie inferiori. Dei calciatori di Serie A sappiamo tutto; di quelli di Serie B qualcosa. Ma cosa sappiamo noi delle squadre minori? Sono anni che la squadra del mio piccolo paese di origine, Rotonda, si fa onore sui campi del Sud – attualmente milita in Serie D. Quante storie potrebbe raccontare uno scrittore su una squadra come il Rotonda? La prima che mi viene in mente è questa: il Presidente del Rotonda Calcio è l’imprenditore Franco Bruno, un uomo pantagruelico e ruspante che ama i contrasti e i toni forti. L’ex Presidente della squadra, invece, si chiama Mario Grande, e attualmente presiede la C.S. Vultur di Rionero. A differenza di Bruno, Grande è mite, usa un linguaggio forbito e ha modi più borghesi. Ebbene, i due si fronteggiano da anni, e ogni occasione è buona per rinfacciarsi fallimenti, errori, mancanze e per sottolineare ciascuno la propria bravura. Ovviamente non conosco i termini dei loro contrasti né, adesso, m’interessa conoscerli; dico solo che sarebbe stato bello – ma nessuno di noi può vivere troppe vite, né avere troppi mestieri – raccontare storie del “piccolo” calcio come la loro. Oppure tirare fuori qualche racconto gustoso su certe storie di eros appassionato che sempre suscitano nei paesi i giovani calciatori “forestieri”.
