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SOTTOSEGRETARI, PEPE TORNA IN POLE SERVE AD ARGINARE L’ASSE BARDI-FDI

Salvini punterebbe su di lui per recuperare la Lega in Basilicata, visto anche gli screzi tra Forza Italia e Cicala

Torna prepotentemente in auge il nome di Pasquale Pepe per una postazione da Sottosegretario nel governo Draghi. Anche attraverso queste colonne nei giorni scorsi si era detto di come lo smottamento che sta interessando la lega in Basilicata, con l’offensiva lanciata da Fratelli d’Italia, col placet di Bardi, avrebbe indebolito con Salvini il senatore sindaco di Tolve.In queste ore invece le quotazioni di Pepe tornano a salire. Questo perché è l’eccessiva balcanizzazione della guerra “fratricida“ con i cugini della Meloni potrebbe sortire l’effetto opposto e cioè rafforzare la posizione di Pepe.Salvini è onestamente un po’ stanco dell’affaire Basilicata che fino ad oggi ha portato più problemi che benefici al Carroccio.

Ma nemmeno può subire l’offensiva di Bardi e di Fratelli d’Italia che potrebbero, così continuando, fare terra bruciata nella Lega, strutturandosi sul territorio, ed in vista anche di un rimpasto di giunta regionale che primo poi arriverà, rafforzarsi troppo e passare in testa alla guida della coalizione di centro destra.

Per questo motivo il ragionamento che gira in testa in queste ore al capitano è di fare Pepe Sottosegretario cogliendo con una fava più piccioni: dare un segnale di presenza forte al sud nominando Sottosegretario il responsabile del mezzogiorno del partito, piazzare uno dei suoi in contrapposizione all’area Giorgetti che con Zaia ha catalizzato le posizioni apicali e dare forza sul territorio lucano al sindaco-senatore per far tornare ad essere la Lega attrattiva in Basilicata. Anche perché se l’egemonia del carroccio e’ intaccata dall’ascesa di Fratelli d’Italia non va meglio con Forza Italia che ormai mal digerisce (per essere buoni) l’atteggiamento dei leghisti, soprattutto quello del presidente del Consiglio. Al punto che non parteciperà sine die alle conferenze dei capigruppo finché Cicala non darà conto dei suoi comportanti, in pratica una vera e propria sfiducia.

LE SORTI DI BARDI INCROCIANO QUELLE DI PEPE

D’altro canto la partita che si gioca in queste ore è ben più importante del semplice posizionamento di un singolo, le prossime settimane, o comunque i mesi che passeranno di qui al prossimo novembre, quando ci sarà il cambio della guardia alla presidenza del consiglio regionale, determineranno in maniera significativa gli equilibri di forza nella gestione delle sorti in Regione. E non c’è altro modo, se non quello di avere un leghista Sottosegretario, per far tornare il carroccio protagonista, appunto con una nomina di peso. Tra l’altro in un momento dove la compagine del sotto governo dovrebbe essere quanto mai risicata, con Pepe che rischierebbe di essere l’unico dei lucani della partita, rimanendo tutti gli altri fuori come meglio si dirà più avanti.

Certo per dare davvero forza al rilancio della lega in Basilicata occorrerebbe un sottosegretariato anche di una certa caratura. Al momento si parla di quello dell’istruzione come però soluzione di ripiego, non essendo tra i più ambiti. Diverso sarebbe quello alla sanità dove potrebbe marcare l’altro lucano della parrocchia opposta, il ministro della salute Speranza. O meglio ancora, per congenialità, essendo Pepe avvocato e vice presidente della commissione antimafia, alla giustizia. Ma per la delega i tempi appaiono ancora prematuri, prima bisognerà vedere se il suo nome rientrerà, come nelle ultime appare probabile, nella lista definitiva.

PER GLI ALTRI CHANCE PROSSIME ALLO ZERO

La logica avrebbe voluto che per storia politica, di appartenenza a Forza Italia e posizione in Senato (e’ il vice presidente degli azzurri), uno dei più papabili ad una postazione da sottosegretario sarebbe dovuto essere Moles. Ma l’altro senatore lucano (pure lui originario di Tolve) si sarebbe lui stesso sfilato dalla partita, ma mai dire mai. Moles è uno dei pupilli di Berlusconi, dunque, anche se non fosse pienamente convinto, mai potrebbe dire di no ad una chiamata del Cavaliere. Complicata la partita della silenziosa Liuzzi uscita molto indebolita dopo l’elezione del primo sindaco a cinque stelle di un capoluogo lucano, il materano Bernardi.

A Roma ancora rimbomba, infatti, la eco dell’imbarazzo per l’assunzione al Comune del compagno della Sottosegretaria uscente come fiduciario del primo cittadino. Fuori completamente dai giochi, stritolato dalla partita delle quote rosa, l’altro Sottosegretario uscente, Margiotta. Base riformista, la citt eh a cui il lucano appartiene, avrebbe avuto senz’altro la forza di riconfermarlo, anche per il buon lavoro svolto, ma il tema della mancanza di donne nel PD che va riequilibrato col sottogoverno lo mette fuori da ogni schema.

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