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POTENZA, L’ACTA È SEMPRE PIÙ “AZZURRA” MA IL SUO FUTURO È SEMPRE MENO “ROSEO”

Oltre il “monocolore” politico (volontà chiara o caso?), c’è il compenso: Marsicano guadagnerà circa 500 euro al mese per il ruolo da responsabile

Due previsioni su due: prima Naborre, attuale au, poi Marsicano, attuale responsabile tecnico. Una Acta dagli avvisi pubblici dal “complesso di inferiorità” visto che, come Cronache ha svelato per ben due volte su due, il nome del “predestinato” inizia a circolare diversi mesi prima dell’effettività della nomina. E un’azienda per la gestione dei rifiuti sempre più politicamente “monocolore”. Ma andiamo con ordine. Una nomina, quella di Marsicano, avvenuta “in sordina” e senza proclamazione/comunicazione alcuna dall’azienda, visto che lo stesso neo responsabile tecnico, è in attività ufficialmente dall’inizio di febbraio ma, effettivamente, la qualcosa è stata “annunciata” semplicemente pubblicando gli atti sul sito, in modo piuttosto “discreto”.

Nessuna proclamazione, nessun comunicato dell’avvenuta nomina nonostante Marsicano andrà a rivestire un ruolo di alto livello, in un’azienda “pesantissima” sul bilancio comunale del capoluogo. E all’appello, in teoria, mancherebbe per la nomina un’altra figura dirigenziale per la quale, al momento, parrebbe l’iter in “stasi”, ovvero quella del dirigente tecnico.

L’AZIENDA “MONOCOLORE”

Ma al di là delle questioni pressanti inerenti le nomine, e che già sul caso Naborre, dopo le nostre inchieste, qualcuno vuol vederci più chiaro, ma ora che anche nel caso di Marsicano, le nostre “previsioni” sono state confermate dopo alcuni mesi, c’è da aspettarsi che la questione varchi bellicosamente i meri valichi dell’informazione, esiste un’altra questione “sottesa” e più politica correlata alle stesse designazioni. La questione, infatti, riguarda l’ascesa, nelle file aziendali, di Forza Italia: prima con Naborre, poi con Marsicano. Infatti, come vi raccontammo nell’edizione di Cronache dello scorso 17 dicembre, il nome di Marsicano spuntò improvvisamente ma con una “correlazione” logica, quantomeno indiretta: Marsicano è infatti compagno di partito di Naborre, quindi esponente di Forza Italia e addirittura candidato non eletto alla scorsa tornata elettorale regionale proprio con Forza Italia.

In sostanza, nei fatti, esponenti di Forza Italia occupano ruoli di primaria importanza nella complessiva gestione dell’azienda. E’, seppur statisticamente sia annoverabile fra le opzioni possibili, il minimo comune denominatore politico tra le varie figure di spicco dell’Acta, è un caso? Non mettendo in dubbio le competenze professionali sia di Naborre che di Marsicano, quanto la comunanza “ideologica” ha pesato nella scelta delle due figure? È frutto di una casualità o di una precisa volontà politica?

LA QUESTIONE COMPENSO

Come vi avevamo riferito nei mesi scorsi, Marsicano, laureato in Ingegneria Civile, indirizzo idraulica, vanta diverse esperienza come consulente, progettista e collaboratore nel settore ambientale, oltre ad aver rivestito il ruolo di «amministratore, responsabile tecnico e della sicurezza dell’azienda ProgettAmbiente, che «opera da diversi anni nel settore della tutela ambientale» così come riportato sul sito della stessa.

Così come si apprende dal sito dell’Acta, Marsicano rivestirà il ruolo di responsabile tecnico sino al 31 gennaio 2023. Come emerge consultando il sito dell’Acta, in riferimento a quanto riportato dalla Direttiva dell’amministratore unico Naborre risalente allo scorso 1° febbraio, il responsabile tecnico di Acta «per la durata di mesi ventiquattro decorrenti dal 1° febbraio 2021» otterrà un «corrispettivo annuo di 6mila euro oltre oneri accessori». In sostanza, se la matematica non è un’opinione, Marsicano ha de facto abbandonato il suo precedente impiego lavorativo alla ProgettAmbiente, per assurgere ad un incarico di alta responsabilità come quello, appunto, di responsabile tecnico dell’Acta, per guadagnare all’incirca 500 euro al mese lordi, oltre «oneri accessori».

Una “stranezza” pensando anche a come il nominato sia stato, come riportato da noi mesi fa, avvicinato al ruolo di Responsabile tecnico diverso tempo prima ed in che modo. Infatti, se per quanto concerne la nomina di Naborre, come di già vi raccontammo all’epoca, le maglie della procedura vennero in teoria “ammorbidite”, con la scelta di criteri molto più “liquidi”, nel caso di Marsicano, al contrario, le richieste parvero essere in teoria più “chirurgiche” e stringenti.

Ad esempio, nell’articolo 5 dell’avviso “Requisiti Specifici”, viene indicato, come unico titolo, quello di «Laurea specialistica nelle classi di Ingegneria in base al vigente ordinamento degli studi universitari». A rendere ancora più stringente la selezione, la necessità per il candidato di «aver svolto attività almeno quinquennale in funzioni dirigenziali di carattere tecnico in aziende pubbliche o private esercenti attività di igiene ambientale». Riassumendo: Marsicano abbandona il suo precedente impiego per assumerne un altro, con un «corrispettivo annuo di 6mila euro oltre oneri accessori», quindi un guadagno fisso di circa 500 euro lordi al mese, al contempo però sobbarcandosi pesanti responsabilità concrete ed ipotetiche, alcune anche di stampo, eventualmente, penale.

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