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IL “DOSSIER” SCREENING ONCOLOGICI SULLA SCRIVANIA DEL MINISTRO SPERANZA

Blocco attività e ritardi negli esami, le tabelle “parlano” chiaro: intanto i nuovi gestori hanno firmato il contratto che però è “top secret”

Irccs Crob di Rionero in Vulture, effettuazione degli screening oncologici e cambio d’appalto: il “dossier” con dati devastanti e con informazioni su vicende connotate da molti chiaroscuri, arriverà oggi sulla sulla scrivania del lucano ministro della Salute, Roberto Speranza. Al “dossier”, composto da una molteplicità di allegati, per il suo invio a Roma, mancava soltanto l’ultimo atto: il «Report» degli screening oncologici regionali, situazione prima e dopo del 1° lockdown. Ma la società Fora SpA è riuscita, nelle ultime 48 ore, a chiudere la specifica relazione. Scorrendo le tabelle analitiche, già a colpo d’occhio emerge la rilevante diminuzione delle attività in questione.

La previsione, al momento la correlazione è probabilistica e, pertanto, sarà verificabili nel prossimo futuro, è che in Basilicata si potrebbe determinare «un aumento in percentuale di casi di tumori sul territorio». La macro tematica degli screening oncologici in Basilicata, la cui gestione operativa è stata affidata, nel 2010 dall’allora Giunta regionale, all’Irccs Crob di Rionero, scorre su due binari separati, ma interconnessi tra loro. Da un lato c’è una sequela di aspetti tecnici, determinanti l’organizzazione delle attività, ovvero, come nel caso lucano, il ripristino e l’adeguamento delle sedi screening, il cambio d’appalto, anche qui c’è un aggiornamento recentissimo, e via discorrendo. Dall’altro lato, si trova, invece, la salute dei cittadini lucani. Il «Report» che oggi visionerà il ministro Speranza, si articola in 3 sezioni corrispondenti ciascuna a una tipologia di screening oncologico: cervico uterino, colon retto e mammografico.

Da precisare che le attività di I° livello vengono svolte solo dalla parte privata, quindi solo dall’azienda Fora. In riferimento agli esami per il colon retto, dal 1° lockdown per l’epidemia Covid-19, l’arresto dei numeri è clamoroso. Fino a marzo eseguiti poco più di 7mila esami, dopo: 150. Tra gli allegati del “dossier” che oggi visionerà il ministro Speranza, anche l’esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, presentato dai segretari regionali UilTucs e Filcams Cigl, rispettivamente Donato Rosa e Michele Sannazzaro, proprio sul blocco delle attività di screening oncologico, nonchè sugli «ingiustificati e gravissimi ritardi» che hanno caratterizzato le connesse attività. Da una parte la società Fora SpA, dall’altra il Sistema sanitario regionale e l’Irccs Crob di Rionero con la ditta che accusa la controparte di errata, ovvero assente, pianificazione che inevitabilmente ha inciso negativamente sulle attività di screening.

Al di sopra, il Ministero che a questo punto potrebbe, l’evenienza è auspicabile, decidere di inviare gli ispettori a Rionero in Vulture per raccogliere tutti gli elementi al fine di delineare, con duplice obiettivo, un quadro oggettivo ed esaustivo dell’intera vicenda. Ciò sia al fine della ripartizione delle rispettive responsabilità nella gestione degli esami di screening, sia, qui il collegamento col presente e l’immediato futuro, per una efficace ed efficiente strategia di recupero anche e soprattutto in vista del subentro del nuovo aggiudicatario del maxi appalto, 8milioni e 789mila euro, della Suarb.

IL CAMBIO D’APPALTO E IL CONTRATTO “TOP SECRET”

La scorsa settimana, Rosa (UilTucs), tramite l’avvocato Antonio Di Lena, aveva diffidato il Dg del Crob, Gerardo di Martino, a intimare al Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) costituito dalla Radiological Service Srl con la Tecnolife Srl, alla firma del contratto d’appalto la cui aggiudicazione efficace risale all’ottobre scorso. I chiaroscuri aumentano: da fonti interne al nosocomio rionerese, il contratto sarebbe stato firmato giovedì scorso. Sullo stesso, però, da ricordare che l’Rti aveva sollevato, con modalità a limite della legittimità, osservazioni circa alcuni articoli contrattuali, stranamente vige il massimo riserbo: è “top secret”.

Ad ogni modo, se la firma confermata, come da atti di gara, entro «massimo 30 giorni a partire dalla stipula del contratto stesso», il subentro di Radiological Service Srl con la Tecnolife Srl. All’orizzonte, pertanto, si intravede l’ultima proroga, dal 1° marzo, questa volta tecnica e giustificata, a differenza soprattutto dell’ultima, bollata dalla UilTucs come «illegittima», in favore della Fora SpA. Il Dg di Martino ha convocato tutti tra 2 giorni, mercoledì, per una «improcrastinabile puntuale definizione degli ostacoli esistenti al corretto svolgersi delle attività di screening oncologici regionali». Il Crob era e resta, allo stato attuale, nel caos e verosimilmente non basterà una convocazione per risolvere il tutto in modo risolutorio. Anche perchè quello degli screening è solo una delle problematiche che attanagliano il nosocomio rionerese: per altre, la bolla è pronta a scoppiare

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