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CRONACHE FA CENTRO ANCORA: MARSICANO È IL NUOVO RESPONSABILE TECNICO ACTA

L’ingegnere già in “pole” a dicembre: seconda “profezia” su due di Cronache, dopo quella relativa alla nomina dell’au Naborre

Le capacità “divinatorie” di Cronache Lucane sono, ormai assodate: due profezie su due si sono avverate, in all’incirca un anno. Al centro dell’intensa attività “paragnostica”, l’Acta: ancora una volta, l’ennesimo avviso pubblico di cui, però, il “prescelto” lo si conosce con larghissimo anticipo. E già come capitò per l’attuale amministratore unico Naborre, il cui nome era già ampiamente in poleposition mesi prima dell’effettiva pubblicazione dell’avviso ad hoc per la nomina.

Infatti, le prime indiscrezioni fuoriuscirono sulla questione nel mese di giugno scorso, mentre la nomina effettiva di Naborre, dopo un “iter” tempestoso e fatto di norme “guastafeste” e competenze solo «adeguate», meno “complesse” di quelle necessarie per accedere al meno rilevante Collegio sindacale, gli auguri “precoci” del consigliere Di Giuseppe, arrivò solo il 10 agosto scorso, quindi ben due mesi dopo circa dalla nostra predizione.

Ed è, sostanzialmente, quanto avvenuto similmente a ciò che riguardava l’ingegner Marsicano, dal 1° febbraio scorso ufficialmente nominato. “all’improvviso”, come responsabile tecnico dell’Acta, con direttiva siglata dall’au Naborre. Peccato che, come detto, il suo nome era già circolato, similmente a quanto accaduto anche nel caso dell’amministratore unico, nel mese di dicembre. Infatti, come vi raccontammo nell’edizione di Cronache dello scorso 17 dicembre, il nome di Marsicano, compagno di partito di Naborre e candidato non eletto alla scorsa tornata elettorale regionale proprio con Forza Italia, era circolato già alcuni giorni prima della pubblicazione del nostro articolo.

Marsicano, laureato in Ingegneria Civile, indirizzo idraulica, vanta diverse esperienza come consulente, progettista e collaboratore nel settore ambientale, oltre ad aver rivestito il ruolo di «amministratore, responsabile tecnico e della sicurezza dell’azienda ProgettAmbiente, che «opera da diversi anni nel settore della tutela ambientale» così come riportato sul sito della stessa. Così come si apprende dal sito dell’Acta, Marsicano rivestirà il ruolo di responsabile tecnico sino al 31 gennaio 2023.

VECCHI “METODI”, MA NON TROPPO

Due “nomi prima del tempo” e due avvisi pubblici che, guardano alle ipotesi ante-espletamento e all’oggettiva concretizzazione degli stessi, hanno reso l’iter di selezione “urbi et orbi” potenzialmente utile come una borsa per il ghiaccio al Polo Nord. Anche se, a dirla tutta, una differenza “concettuale” ci sarebbe rispetto al passato: se per quanto concerne la nomina di Naborre, come di già vi raccontammo all’epoca, le maglie della procedura vennero in teoria “ammorbidite”, con la scelta di criteri molto più “liquidi”, nel caso di Marsicano, al contrario, le richieste parvero essere in teoria più “chirurgiche” e stringenti. Ad esempio, nell’articolo 5 dell’avviso “Requisiti Specifici”, viene indicato, come unico titolo, quello di «Laurea specialistica nelle classi di Ingegneria in base al vigente ordinamento degli studi universitari».

A rendere ancora più stringente la selezione, la necessità per il candidato di «aver svolto attività almeno quinquennale in funzioni dirigenziali di carattere tecnico in aziende pubbliche o private esercenti attività di igiene ambientale». Un profilo estremamente specifico a cui, probabilmente, in pochissimi avrebbero potuto concretamente corrispondere. Proprio in relazione alla “severità” delle richieste, le voci avrebbero puntato sul citato compagno di partito di Naborre, tecnicamente rientrante nei parametri prescelti. Una situazione che, al contempo, parve non fosse particolarmente “gradita” all’epoca al sindaco Guarente per tutta una serie di motivazioni.

A partire da questioni di “equilibratura” politica: pareva infatti, che il primo cittadino avesse prospettato per il ruolo una persona affine al Carroccio, ipotizzando quindi di affiancarla a Naborre nella guida dell’Acta. Per queste motivazioni, così come vi riportammo all’epoca, l’avviso per il responsabile tecnico sembrava sul punto d’esser completamente cestinato. Insomma, due “predizioni” su due: già sul caso Naborre, dopo le nostre inchieste, qualcuno vuol vederci più chiaro, ma ora che anche nel caso di Marsicano, le nostre “previsioni” sono state confermate dopo alcuni mesi, c’è da aspettarsi che la questione varchi bellicosamente i meri valichi dell’informazione.

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