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PER IL DG ALLE INFRASTRUTTURE UN CONTRATTO SENZA REQUISITI E CON LO SPETTRO DEL DANNO ERARIALE

Bardi pronto a forzare la norma, la Lega pure per accontentare Marti che vuole piazzare il paesano prima di tornare in Puglia. Oggi la firma?

Una vera e propria maledizione sulla nomina per il Dg alle Infrastrutture della Regione Basilicata. Dopo le dimissioni di Caivano si era provato con il Console-Dg Di Stefano senza nessuna fortuna però. Anche perchè il Console non aveva i giusti requisiti come l’età di pensionato che gli avrebbe permesso di svolgere l’attività da Dg solamente gratis. Cosa che ovviamente ha visto il dietrofront del Console. Dopo otto mesi di stallo e con il dimissionario Caivano ancora in carica, come facente funzioni, si è ripiegato su Chiriatti.

Un ripiegamento tra virgolette, considerato che negli ambienti regionali si vocifera che sia l’ultima fiche che il commissario regionale della Lega, Roberto Marti, si sia giocato prima di andare via dalla Basilicata. Va infatti ricordato che Marti ha notificato già da tempo a Capitan Salvini di voler lasciare l’incarico da commissario lucano per potersi dedicare alle questioni della sua amata Puglia, come le vicende giudiziarie che lo vedrebbero coinvolto. Prima di fare definitivamente i “bagagli” Marti vorrebbe però piazzare in un posto di rilevanza, collegato ad un assessorato gestito proprio dalla leghista Donatella Merra, il suo conterraneo Chiriatti.

Dalla Giunta e soprattutto dal governatore Bardi arriverebbero forti pressioni alla nomina del Dg alle Infrastrutture, considerato anche che le dimissioni di Caivano furono date anche per la poca tolleranza che Bardi nutriva nei suoi riguardi cosa che si rifletterebbe anche nei confronti della stessa assessora Merra.

Una partita che per Bardi si starebbe trascinando da troppo tempo è che ora necessità di una rapida soluzione. La nomina di Chiriatti, come riportato più volte da queste colonne già un mese fa, è inficiata da un serio problema: la mancanza di requisiti. La norma infatti su questi incarichi è chiara: «Sono conferiti, a persone di comprovata qualificazione professionale che abbiano svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati con esperienza acquista per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali». Nel curriculum vitae presentato dall’architetto Chiriatti questo requisito fondamentale non sarebbe presente, nonostante la delibera di giunta sia passata anche con il placet di Ferrara. Probabilmente compulsato dal governatore Bardi nel nominare un Dg il prima possibile.

Come riportato però nell’edizione di ieri della rubrica “Tacco & Spillo” la questione si complica perché la Regione Basilicata è in esercizio provvisorio. Vale a dire che non può essere effettuato nessun impegno di spesa se non di carattere straordinario, come pure non possono essere fatti neanche contratti di assunzione fossero anche a tempo determinato. Un problema così serio che portato alla luce da queste colonne ha visto nella giornata di ieri la “sospensione” della firma di Chiriatti. L’architetto pugliese sarebbe dovuto arrivare ieri in Regione per apporre la firma sul contratto e ufficializzare così il suo incarico a Dg del dipartimento Infrastrutture.

Ma il tutto è stato rinviato a questa mattina alle 10. Il presidente Bardi pare non voglia sentir ragioni e avrebbe incaricato gli uffici di procedere speditamente alla nomina, anche forzando la mano. A stare nel mezzo della questione è proprio l’assessora Merra che pare però aver compreso la gravità del problema, sia del contratto da Dg a una persona priva di requisiti che nel redigerlo in pieno periodo di esercizio provvisorio dell’ente che potrebbe costare una stangata della Corte dei conti e anche della giustizia ordinaria. Merra vorrebbe provare a districarsi in questo dedalo ma ha tutti contro.

A partire da Bardi che dopo otto mesi vuole definitivamente fare fuori Caivano fino alla stessa Lega che pur di accontentare Marti per far sì che lasci quanto prima il suo incarico da commissario, per procedere alla nomina di un segretario regionale tutto lucano a cui molti ambiscono, sarebbero disposti a tutto. In tutto questo a non trionfare ancora una volta è la legalità. Questa mattina alle 10 si firmerà l’incarico a Chiriatti? Se sì, chi di competenza resterà alla finestra a guardare o interverrà?

Con ogni probabilità se il contratto dovesse essere firmato oggi a pagare le conseguenza sarà proprio chi ha messo in calce la firma dell’approvazione dell’atto della nomina, sia per la mancanza di requisiti di Chiriatti che per un contratto stipulato in pieno esercizio provvisorio dell’ente che comporterebbe un danno erariale

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