L’Ordine dei Veterinari della provincia di Potenza è sul piede di guerra. I liberi professionisti denunciano di essere stati «ingiustamente esclusi dalla priorità di vaccino prevista per gli operatori sanitari e sociosanitari “in prima linea”, sia pubblici che privati». Per tale motivo la presidente dell’Ordine, Incoronata Zacometti, ha inviato una lettera al governatore della Regione, Vito Bardi, sottolineando l’evidente incongruenza di tale previsione.

«Dall’inizio della pandemia –si legge nella nota -il settore veterinario non si è mai fermato, garantendo assistenza sia nel settore zooiatrico, sia in quello degli animali d’affezione, sia nel privato ad ausilio della sicurezza alimentare pubblica. I medici veterinari, sia del SSN che liberi professionisti, sono sanitari a tutti gli effetti e come tali sono esposti a un rischio più elevato di contagio e di trasmissione a pazienti suscettibili e vulnerabili in contesti sanitari e sociali. Per tali motivi va garantita loro la priorità nell’accesso ai vaccini anti Covid, sia che si tratti di operatori pubblici cheprivati».

«Non si comprendono le ragioni per una tale differenziazione della categoria solo per l’appartenenza lavorativa –ha spiegato ancora la presidente dell’Ordine –differenziazione non esistente per la categoria dei medici in umana. Il veterinario opera a stretto contatto con allevatori, proprietari di animali d’affezione, trasformatori e si sposta su tutto il territorio regionale per garantire un’assistenza efficace. Tutto questo rende necessario garantire sicurezza anche all’ampio pubblico che necessita di assistenza veterinaria». «In quasi tutte le regioni –ha concluso Zacometti – i colleghi liberi professionisti sono stati inseriti nelle categorie da vaccinare invia prioritaria, a differenza di quanto avviene in Basilicata.

L’auspicio, dunque, è che si possa correggere al più presto la stortura dell’attuale previsione, garantendo priorità di accesso alla vaccinazione anti Covid anche ai veterinari che operano in qualità di liberi professionisti». Sono diverse le categorie di sanitari che denunciano l’esclusione dalla campagna vaccinale. La Regione si sarebbe giustificata alle doverse sollecitazioni per la carenza di dosi pervenute. Effetto che avrebbe prodotto non in Basilicata ma in tutto il Paese ritardi nell’attuazione del Piano vaccinale. In questi giorni in Basilicata si è dato il via alla Fase 2 che prevede la vaccinazione agli over 80, nonostante nella prima tranche non tutto il personale sanitario sia rientrato nella copertura che la Regione aveva rassicurato.

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