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PATTO PER LA SALUTE, LA REGIONE BASILICATA NON NOMINA NESSUNO

Dopo l’incontro con il Ministro Speranza le Regioni hanno scelto i componenti della Cabina di regia. C’è solo un lucano, ma è stato designato dall’Umbria

È ormai ai nastri di partenza il confronto decisivo tra Governo e Regioni sul “Patto per la salute” del 2019. Una sfida che vale (almeno) otto miliardi e che arriva dopo quasi un anno di fermo sui tavoli di lavoro. Infatti, dopo l’approvazione del dicembre 2019 e a seguito del brusco stop dettato a causa del Covid il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha spinto le Regioni a riprendere il dialogo e a rimboccarsi le maniche. E così a poco più di due settimane le Regioni hanno definito i componenti della Cabina di regia e dei tavoli su Assistenza Ospedaliera, Assistenza Territoriale e Riforma Rsa.

Peccato che proprio dalla regione del ministro della Salute Speranza, la Basilicata non è uscito nessun nome (come si evince dall’elenco pubblicato di fianco). La Regione Basilicata non avrebbe prodotto nomi nativi da inserire in una cabina di regia che permetterà alla Sanità di affrontare temi davvero importanti per il suo rilancio. Nessun lucano ha così avuto l’onore dalla governo Bardi di essere abbastanza degno da poter dire la sua nelle diverse cabine di regia dedicate al “Patto della Salute”. E così ancora una volta la Basilicata viene tagliata fuori, questa volta non certo per meriti ma per mancanza di volontà. Per la verità un lucano compare all’interno della cabina di regia. Si chiama Massimo De Fino e andrà a comporre il “Gruppo Assistenza Territoriale”. Peccato che De Fino sia stato indicato dalla Regione Umbria, svolgendo lì l’incarico di Direttore sanitario.

La Basilicata non ha rappresentanti in uno strumento decisivo che andrà a decidere su diversi temi caldi del settore, che proprio grazie alla pandemia si sono fatti più cogenti. La decisione di riprendere le fila del Patto è stata presa lo scorso 20 gennaio durante l’incontro tra il Ministro della Salute, Roberto Speranza e gli assessori alla sanità delle Regioni. Da allora per ogni Regione la parola d’ordine è stata fare presto: individuare i nomi e inviare l’elenco per poi scegliere i componenti dei vari gruppi di lavoro. Dare il via al confronto per Speranza era una necessità impellente: l’emergenza medici è la priorità assoluta per i governatori e troverà spazio sia all’interno del Patto sia fuori, con ogni probabilità in forma di decreto legge ma sul piatto ci sono anche altri priorità per il ministro LeU come l’eliminazione del superticket. A operarsi per finanziare extra il rilancio dei due Fondi per i farmaci innovativi e innovativi oncologici, in scadenza a dicembre 2029: una partita da centinaia di milioni di euro e per la quale andranno trovate le risorse.

Ma le partite dentro e fuori il Patto non sono finite qui: si lavorerà a un riordino del territorio a partire dall’ampliamento anche temporaneo delle maglie strettissime fissate dal Dm 70, così come alla rimodulazione dei tetti di spesa per la farmaceutica e alla revisione del payback, con la previsione di eventuali meccanismi premianti per le Regioni che si sono tenute nei limiti fissati dalla legge. Tutti argomenti a cui la Basilicata dovrebbe partecipare. La carenza di organico ormai necessaria in tutte le strutture lucano e la battaglia che i sindacati stanno portando avanti da tempo. Come anche la questione dei farmaci innovativi oncologici che se adottati dall’Irccs Crob permetterebbe all’ospedale di Rionero di catturare l’attenzione anche di pazienti fuori regione.

Specializzandosi in un campo non solo innovativo ma che guarda al futuro. Senza considerare la questione del riordino territoriale che come sappiamo bene, per le maglie strettissime fissate dal Dm 70, ha gia messo a rischio doversi reparti dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Reparti rimasti ancora in “vita” solo grazie all’ennesima proroga richiesta. Ma questi sono solo alcuni dei temi più importanti che andranno a discutersi nella cabina di regina del “Patto per la salute”. E se si cambierà il mondo della sanità perchè la Basilicata ha deciso di non esserci?

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