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“PIENI POTERI”, DA SUA A “MIA”: FALLITO IL “GOLPE” DEL GOVERNATORE

A segno le denunce di Cronache, nel Riordino la Stazione unica appaltante resta Dipartimento: declassamento evitato

La “Pieni Poteri” del governatore Bardi è legge, ma c’è un però. Sulla Stazione unica appaltante della Regione Basilicata, fallito il “golpe” del Generale: era Sua-RB e rimarrà Sua-RB, non sarà “Mia”. Cancellata la c), la Sua-RB resta in serie A. Confrontando lo schema di Riordino approvato dalla Giunta nell’ottobre scorso, con quello varato poco più di 24 ore fa, unica assente l’assessore Merra, in tema di appalti milionari, la differenza è netta. Da premettere che il sistema delle strutture amministrative della Giunta regionale si articola nel seguente modo: direzioni generali, uffici strutture di missione e, infine, uffici speciali della Presidenza.

Nel caso Sua-RB, interessano i 2 estremi: i Dipartimenti e gli uffici speciali del governatore. Più specificatamente, per uffici speciali della Presidenza, il riferimento è alle strutture di livello dirigenziale che «svolgono compiti particolari e di servizio per le altre strutture amministrative della Giunta regionale e, nei casi previsti, degli enti regionali, delle società partecipate della regione e degli enti locali».

Questi uffici, testualmente «fanno capo al Presidente della Giunta regionale». Nonostante l’imprescindibile, nonchè consolidato, principio della netta separazione dei ruoli delle strutture gestionali da quelle di diretta dipendenza dall’organo politico, con due righi, peraltro, dato piuttosto scontato, neanche motivati nella relazione illustrativa di accompagnamento, nel Riordino del 2020, il blitz del governatore prevedeva, tra gli altri, nell’elenco dei suoi Uffici speciali, precisamente alla lettera c dell’articolo 17: «La Stazione unica appaltante della Regione Basilicata». Bardi, questo sì davvero speciale, non l’Ufficio, avrebbe voluto declassare il Dipartimento del soggetto aggregatore riconosciuto dall’Anticorruzione nazionale (Anac), sottoponendolo sotto il suo diretto controllo.

Che il Riordino del Generale abbia a che fare più con le sue manie di accentramento di potere, che con l’ammodernamento della farraginosa “macchina amministrativa”, è elemento più che noto. Ma il “golpe” Sua-RB, troppo esagerato nonostante il pressing dei napoletani che in Regione muovono i fili. Poco aderente, inoltre, per non dire del tutto fuori asse, la corrispondenza tra i richiamati, da Bardi e assessori, principi di imparzialità, buon andamento dell’amministrazione regionale, trasparenza dell’azione amministrativa, razionalizzazione organizzativa e via discorrendo, con lo smantellamento della Sua-RB progettato dal governatore.

Di qui, anche se con fatica, il passo indietro. Due giorni fa, la Giunta. All’Ordine del giorno, nuovamente il Regolamento di delegificazione avente ad oggetto “Ordinamento amministrativo della Giunta regionale della Basilicata”. Documento, come già Cronache Lucane ha riportato nell’edizione di ieri, approvato. Dall’analisi dei documenti, la sconfitta. Scomparsa dalla lettera c) degli Uffici speciali del Presidente, la Sua-RB è stata ricollocata al suo posto: nell’elenco delle Direzioni generali.

Ad ogni modo con il centrodestra regionale, le contraddizioni sono pane quotidiano. Per la Giunta, la Sua-RB assicura il contenimento delle spese, col sistema di gare aggregate per appalti di importo pari o superiore a un milione di euro, e, quindi, rimane Dipartimento. Mentre dal gruppo consiliare in Regione di Forza Italia, alla pdl manca solo l’ok dell’Assise, spingono affinchè si elimini l’obbligo di avvalersi della SuaRB, per gli Enti strumentali della Regione, le società interamente partecipate dalla Regione e quelle sulle quali la Regione esercita il controllo, nonché i Consorzi di bonifica e i Consorzi di sviluppo industriale operanti in Basilicata. Scongiurato lo smantellamento per mano della Giunta e di Bardi, permane il pericolo Consiglio.

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