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PROROGHE MILIONARIE CUP: FORZE DELL’ORDINE IN REGIONE

Per anni, Cronache ha sollevato sospetti sulle deroghe: ambienti regionali confermano le acquisizioni documentali. Braia (Iv) improvvido: pro Datacontact

Aacquisizione di soluzioni e servizi avanzati a supporto dell’Agenda Digitale, Centro unico di prenotazione (Cup): la notizia trapelata da ambienti regionali per quanto di rilevanza fondamentale, nonchè prodromica di sviluppi importanti, quasi non sorprende. Sull’appalto in questione, con plurimi articoli, Cronache Lucane negli anni ha già denunciato sospetti e pratiche al limite della legalità sulle numerose deroghe dell’appalto quinquennale indetto nel 2010.

Qualcosa, adesso, si è mosso. Le Forze dell’Ordine si sono recate in Regione per più giorni consecutivi per acquisire la documentazione delle proroghe relative al Cup e in favore dell’Ati Datacontact e Lucana Servizi. Proroghe oltre che milionarie dal punto di vista economico, anche “opache” in relazione al fattore temporale, in quanto la durata delle deroghe è come sovrapponibile alla durata dell’appalto scaduto nel 2015. Un’anomalia, non l’unica, non di poco conto.

Successivamente la procedura di aggiudicazione è stata a suo tempo contestata dalle aziende escluse e 2 sentenze della Giustizia amministrativa, il Tar nel 2017 e il Consiglio di Stato l’ano successivo, il 2018, hanno determinato l’annullamento della gara. A investigatori e inquirenti, l’onere di far luce sulla serie interminabile di proroghe.

Dopo l’ottava, che ovviamente non è stata l’ultima, Cronache Lucane ha smesso, per “stanchezza”, di aggiornare pubblicamente il conteggio. Sul Cup, le controversie giuridiche continuano a non mancare. Sull’ultima gara espletata, alla quale ha partecipato anche il raggruppamento temporaneo di imprese, si potrebbe dire made in Matera, costituito dalla Datacontact, Lucana Sisteme e Edp La Traccia, l’ultima sentenza del Tar lucano, su ricorso proprio della Datacontact, risale a circa 2 settimane fa.

Il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Basilicata lungi dall’annullare, come richiesto dalle società, la validità dell’esclusione del raggruppamento come deciso dalla Sua-RB che nell’ottobre scorso ha disposto l’aggiudicazione efficace dell’appalto, ha respinto «la pretesa risarcitoria», e rimesso gli atti alla Stazione unica appaltantante della Regione per consentire che l’esclusione sula scorta della «dubbia integrità o affidabilità», riferibile sia perfettamente allineata alle prescrizioni normative. In estrema sintesi, sull’affidabilità, molto ha pesato la seguente motivazione: «V’è piena evidenza che l’attività di self clearing non sia avvenuta mantenedo il Tosto Angelo Raffaele ingenti interferenze nella gestione dell’attività sociale per il tramite della moglie, amministratore della DataHub e della figlia, Amministratore della Datacontact e socio della DataHub».

L’INFELICE USCITA DI BRAIA (IV) In concomitanza con le acquisizioni documentali delle Forze dell’Ordine sulle proroghe per il Cup, nonchè a seguito di una chiara sentenza del Tar, quella citata di 2 settimane fa circa, il consigliere regionale di Italia viva, Luca Braia, è pubblicamente intervenuto sull’appalto in modo improvvido e a tratti spudorato, considerata l’invasione politica in materia tecnico-amministrativa regionale. L’appiglio, tra l’altro, appare pretestuoso anche poichè se è vero che, come sostenuto da Braia, «120 famiglie lucane chiedono garanzie», è altrettanto vero che la clausola sociale salva i livelli occupazionali.

Ad ogni modo, Braia ha comunicato di aver presentato una interrogazione urgente, in merito, al Presidente Bardi ed al presidente della terza commissione competente per avere immediata risposta. «Ci chiediamo ha spiegato Braia se si vuole procedere alla sottoscrizione del contratto con il raggruppamento già in origine risultato vincitore, Datacontact-Lucana SistemiLaTraccia, composto da aziende che lavorano proficuamente da decenni con le pubbliche amministrazioni, compreso quella regionale, oltre che con grandi aziende private di livello nazionale ed internazionale.

Oppure se si dovrà ulteriormente attendere l’esito dell’annunciato appello in Consiglio di Stato per Rti Datacontact-Lucana Sistemi-LaTraccia». «Il potenziale danno erariale stimato ha aggiunto Braia -, nel biennio contrattuale, potrebbe superare i 4,9 milioni di euro». Se c’è danno erariale poi, allora c’è stato danno erariale, con le numerose proroghe avvenute durante la legislatura del centrosinistra, Braia era anche assessore, anche prima. Tanto basta per ipotizzare allora, seguendo il ragionamento di Braia, che proprio quelle proroghe sia state come strumentali. Ma sarebbe troppo affermare questo.

Di certo, però, se una contestazione alla Sua-RB va fatta, abbracciando la causa Datacontact, la stessa deve essere nel merito del «self cleaning» e dintorni, e non può consistere nella presunta, ammessa, ma non concessa, bravura del raggruppamento escluso composto da aziende che «lavorano proficuamente».

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