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LA FIGURACCIA DI BARDI E TRIPALDI

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Prima d’avventurarsi per vie complicate, sarebbe bastata una semplice telefonata a Maria Teresa Lavieri per evitare la figuraccia dell’impugnativa della legge n.40 sulla variazione di bilancio di previsione pluriennale 2020-2022 della Regione e rimediata dal dirigente generale della Programmazione e Finanze, Domenico Tripaldi, pupillo di Vito Bardi, che non disdegna affatto il vernacolo aviglianese. Eppure c’è da dire che con la giusta scaltrezza del momento, è stato il capo di gabinetto Michele Busciolano a tentare di avvalersi, oltre la quiescenza, dell’esperienza ultratrentennale della Lavieri proprio sui campi di competenza del bilancio e della programmazione dei fondi europei. Il tentativo pur infruttuoso ha però ragioni di merito e di corretta clinica interpretativa se si guarda allo stato smorto e duplicativo del PNRR, ormai impaludato nell’età dell’ultraottantenne Leonardo Cuoco, consulente scientifico del settantenne governatore Vito Bardi e su cui ci vorrebbe almeno una scossa salutare. Invece la sconclusionata truppa di governo del centrodestra mentre professa la stagione del cambiamento dal centrosinistra, ne promuove ipocritamente anche la schiera dei suoi burocrati. Dice un celebre proverbio giapponese:“Domandare non costa che un attimo d’imbarazzo”.

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