COME SI DESIDERAVA PRIMA DELL’AVVENTO DI INTERNET?
lettere lucane
Grazie a internet riesco subito a collocare temporalmente questa storia: era il 1990. Avevo, dunque, quattordici anni. All’epoca trascorrevo i pomeriggi “governando” – in dialetto si dice così: “Vai a governare gli animali” – i conigli che mio padre allevava. Per rendere meno dolorosa la solitudine – trascorrevo i pomeriggi sempre da solo – portavo con me una vecchia radiolina che i miei genitori avevano comprato ai tempi dell’emigrazione in Svizzera. Ecco, un giorno del 1990 – non saprei dire se ci fosse il sole o se piovesse – alla radio passò una canzone di Lucio Dalla che mi piacque tantissimo. Mi piacque così tanto che avrei voluto riascoltarla decine di volte di seguito. Ma poiché non c’erano negozi di dischi in paese né internet io fui costretto ad attendere pazientemente che le stazioni radio la ritrasmettessero. La canzone si chiamava “Attenti al lupo” e, non so perché, mi piaceva da impazzire. All’epoca se una cosa ti piaceva non era così facile averla – e questo discorso vale in generale. Se ascoltavi una bella canzone alla radio e vivevi in una campagna dell’entroterra era difficilissimo non soltanto riascoltarla in tempi brevi ma finanche capire chi l’avesse cantata. Se poi la canzone era “straniera” le cose si mettevano ancora peggio, tanto che a volte l’unico modo che si aveva per far capire a qualche amico il motivo della canzone era fischiargliela comicamente. Oggi invece basta andare su Google e ogni cosa si trova, ogni desiderio viene soddisfatto. Praticamente, grazie a internet, stanno scomparendo i tempi dell’attesa, dell’incognita, del desiderio insoddisfatto, perché tutte le cose sono lì pronte per noi. I giovani di oggi hanno una pratica del desiderio assai differente rispetto a noi più adulti, e questo ha profonde conseguenze nel differente modo che abbiamo di porci rispetto al mondo e agli altri.
