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“ANIMI ACCESI E TONI DURI: CHIESTO L’AZZERAMENTO DI GIUNTA”

Dalla Lega, Zullino spariglia le trattative sulla “lottizazzione”: ripartire da zero. Ma il Gen nicchia, preferendo il criptico militare

Se il governatore Bardi fosse un aggettivo, in relazione alle condotte connesse al vertice di maggioranza per risolvere, impresa non riuscita, la crisi di coalizione, allora l’ex Generale sarebbe autoschediastico. Non solo improvvisato, ma anche civettuolo. Al termine della riunione, la comunicazione ufficiale: «I consiglieri regionali hanno plaudito al metodo di ampio e costante confronto con il presidente della Giunta, anche a seguito delle interlocuzioni con i segretari regionali».

«Il presidente Bardi è stato aggiunto ha ricordato a tutti la necessità di continuare nel progetto di riforma che anima il centrodestra in Basilicata». Peccato, però, che la semplicità della forma sia palesemente leziosa e che la sobrietà corrisponda a forzatura.

Cinematograficamente, “Sotto il vestito niente”, politicamente dietro il virtuosismo, presunto, nulla. Da più parti, fonti autorevoli hanno confermato che i toni del vertice sono stati tutt’altro che pacati. Tanti gli esempi in merito, ma per brevità e per significatività, uno su tutti merita di essere riportato. La Lega, Zullino in testa, ha chiesto apertamente l’azzeramento della Giunta regionale. Il Carroccio si è opposto al tenore del vertice improntato sulle strategie di lottizzazione. Il governatore Bardi, ci ha messo, in peggio, del suo. I retaggi militari ancora affollano così tanto i suoi modi che ha introdotto la riunione come fosse uno “Stato Maggiore” con il Generale, i colonnelli, i tenenti, i capitani e via discorrendo. Il tutto condito dai rimandi figurativi al “fronte”, comune e non, alla “Linea Maginot”, a trincee e nemici e, anche in questo caso, via discorrendo.

Quasi come se avesse pronto per il colpo di scena finale, una cartina orografica in una tasca e i soldatini di latta coi carri armati di plastica nell’altra, da mettere sul tavolo per strategia di conquista. Al Generale “Buster”, in pubblico se non mai, è rarissimo coglierlo sorridente, è stato ricordato, dalla Lega, che la Regione non è una caserma e che quella non era una riunione dello “Stato maggiore”, ma un vertice politico di coalizione. L’azzeramento di Giunta proposto ha una sua finalità. Lo si potrebbe paragonare al metodo Bill Gates: alla comparsa del problema, spegni e riaccendi.

Così per incrementare il processo decisionale del governo regionale, nonchè la cooperazione tra le “forze alleate”, ripartire da zero per ricostruire sulla base di un Patto. Gli eletti, “scalda poltrone” esclusi, allo stesso tavolo dovrebbero, come da proposta, stilare l’agenda di governo e piazzare nei punti chiave i politici più adatti a perseguire gli obiettivi. Un “Patto” come cartina al tornasole anche per evitare gli sgambetti reciproci e le riorganizzazione della macchina burocratica, come quella ideata da Bardi con la “Pieni poteri”, che tra l’altro smembra proprio il Dipartimento dei trasporti, collegato attualmente all’assessore della leghista Merra, più funzionali a soddisfare “piaceri personali”, o “manie” di accentramento, che ad attuare programmi politici. Se Kevin Costner “ballava coi lupi”, in risposta alla proposta di Zullino, Bardi ha “ululato alla luna”. Lui orafo, senza oro: parti della coalizione di centrodestra, invece, come epigoni di una politica che snervata dall’arte del governare è per questo politichese.

 

Ferdinando Moliterni

3807454583

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