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Inaugurazione dell’Anno Giudiziario della Corte di Cassazione

Cermonia alla Suprema corte con l’intervento del Presidente della Repubblica

Anno giudiziario 2021: oggi apertura in Cassazione
Assemblea generale della Corte Suprema di Cassazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021 e per la relazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2020
Il Presidente Sergio Mattarella al suo arrivo al Palazzo di Giustizia accolto dall’On. Avv. Alfonso Bonafede, Ministro della Giustizia, Pietro Curzio, Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione e Giovanni Salvi, Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione

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Il Presidente Sergio Mattarella con Pietro Curzio, Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione e Giovanni Salvi, Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione
Il presidente Mattarella inaugura l’Anno Giudiziario 2021 in piena crisi di governo

Mattarella all’Assemblea generale della Corte Suprema di Cassazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021
Il Presidente Sergio Mattarella con Pietro Curzio, Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione e Giovanni Salvi, Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto all’Assemblea generale della Corte Suprema di Cassazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021 e per la relazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2020, che si è svolta al palazzo di Giustizia.

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione dell’Assemblea generale della Corte Suprema di Cassazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021 e per la relazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2020

Dopo la Relazione del Primo Presidente della Corte Suprema di Cassazione, Pietro Curzio, hanno preso la parola: David Ermini, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura; Alfonso Bonafede, Ministro della giustizia; Giovanni Salvi, Procuratore Generale presso la Corte Suprema di Cassazione; Gabriella Palmieri Sandulli, Avvocato Generale dello Stato; Maria Masi, Presidente f.f. del Consiglio Nazionale Forense.

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione dell’Assemblea generale della Corte Suprema di Cassazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021 e per la relazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2020

Roma, 29/01/2021

 

L’anno giudiziario 2021 che viene inaugurato oggi 29 gennaio, si apre in piena crisi di governo e con una riforma della giustizia ancora al palo per divergenze mai colmate tra le forze politiche.

Il Presidente Sergio Mattarella in occasione dell’Assemblea generale della Corte Suprema di Cassazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021 e per la relazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2020

Ieri secondo calendario parlamentare, si sarebbe dovuta tenere la relazione  del ministro della Giustizia, Bonafede ma l’appuntamento è saltato.

Il Presidente Sergio Mattarella al termine dell’Assemblea generale della Corte Suprema di Cassazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021 e per la relazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2020

L’inaugurazione dell’anno giudiziario avviene presso la Corte di Cassazione nella data del 29 gennaio mentre il 30 gennaio la cerimonia si tiene presso le 26 Corti di Appello.

Con la riforma dell’ordinamento giudiziario del 2005 è stata modificata la cerimonia d’inaugurazione.

A partire dal 2006, infatti, il Ministro della giustizia rende comunicazioni alle Camere, sull’amministrazione della giustizia nel precedente anno e sugli interventi per l’organizzazione e il funzionamento dei servizi – interventi previsti dall’art. 110 della Costituzione – per l’anno in corso.

Si apre oggi alle ore 11,00 in Cassazione la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2021 alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Gli interventi previsti sono quelli del Primo Presidente della Pietro Curzio, del Procuratore Generale, Giovanni Salvi, il Vice Presidente del Consiglio superiore della magistratura David Ermini e il Ministro della giustizia Alfonso Bonafede.

Ieri, invece, era stata depositata in Parlamento dal Guardasigilli la Relazione sull’amministrazione della Giustizia.
Esaminiamo i contenuti.

Il sistema giustizia tiene ma è un’ “osservato speciale”. Sostanzialmente stabili i numeri delle pendenze nel civile e nel penale ma la “Relazione sull’amministrazione della Giustizia” – resa disponibile il 28 gennaio sul portale del Ministero – esplicita fin dal primo paragrafo la focalizzazione su tema del «possibile stimato impatto delle misure contenute nel Recovery plan in materia di giustizia».

Le circa duecento pagine elaborate da via Arenula per raccontare le azioni e numeri di un 2020 straordinario anche per le articolazioni dell’ordinamento giudiziario italiano sono quest’anno orfane della lettura “politica” per via della crisi di governo in atto. Quanto ordinariamente aggiunto dal Guardasigilli nella sua relazione al Parlamento si sostanzia in dati, numeri, azioni che hanno come preambolo le “Raccomandazioni Paese” contenute nella proposta di Regolamento Next Generation EU (NGEU): le soluzioni ai problemi del processo civile e penale e l’efficace prevenzione della corruzionesono il banco di prova dell’ammissibilità dei progetti candidati a ottenere il Recovery fund

«Non può del resto sfuggire come qualsiasi progetto di investimento – anche estraneo al settore giustizia strettamente inteso – per essere reputato credibile dev’essere immunizzato dal rischio che un lungo contenzioso giudiziario ne ostacoli la realizzazione entro le scadenze stabilite dal Regolamento NGEU»

Arretrato a zero entro il 2026?
Anche per questo il primo approfondimento di dettaglio proposto riguarda i circa 3 miliardi di euro previsti dalla bozza di PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza che l’Italia deve presentare alla Commissione europea), destinati a risorse umane e strumentali con l’obiettivo di assorbire entro il 2026 l’arretrato. La maggior parte di quei fondi (2,3 miliardi) sono destinati ad assunzioni a tempo determinato che rafforzino l’ufficio per il processo previsto dall’articolo 50 del Dl 90/2014: 16mila addetti e duemila magistrati ordinari, suddivisi in due cicli, ciascuno della durata di due anni e mezzo. A questi si aggiungeranno 4.200 operatori a tempo determinato su cancellerie e attività tecniche per attuare e monitorare le linee di innovazione finanziate dal piano. Saranno poi 100 i magistrati onorari ausiliari per la sezione tributaria della Cassazione, la più ingolfata dalle pendenze.

Gli investimenti interesseranno anche l’edilizia giudiziaria: 470 milioni saranno destinati alla realizzazione di nuove cittadelle giudiziarie e alla riqualificazione delle strutture esistenti. Sicurezza sismica e attenzione ai temi della sostenibilità ambientali entrano nei piani di riqualificazione degli edifici.

Certo è che molto dipenderà anche dall’andamento delle riforme in corso, al momento all’esame del Parlamento: la riduzione dei riti e la loro semplificazione in ambito civile è al momento al Senato mentre il disegno di legge con la delega al Governo per efficientare il processo penale e velocizzare la definizione delle pendenze in Corte d’Appello è all’esame della Commissione Giustizia della Camera.

L’impatto della pandemia sui numeri 

Otto milioni di provvedimenti trasmessi telematicamente e sottoscritti digitalmente tra gennaio e fine novembre da giudici civili di Tribunale e Corte d’Appello. Undici milioni di atti depositati da avvocati e consulenti tecnici. Due milioni 650mila le comunicazioni ogni mese sul servizio di comunicazione telematica dei provvedimenti ad uso di cancellerie di tribunali, Corti d’Appello e Cassazione.
Il primo riflesso della pandemia è l’estensione nell’impiego dei sistemi elettronici e dell’utilizzo in remoto delle strutture informatiche di gestione. Come in altri campi, l’accelerazione nell’adozione di modalità di interfaccia mediate dalla tecnologia ha permesso di mantenere attive alcune funzioni e attivarne delle nuove anche nelle fasi più critiche della pandemia.

Non è bastato a mantenere però il trend decrescente sui numeri che aveva portato nel 2019 a toccare il più basso numero di pendenze registrato dal 2003.

L’area civile

«Complessivamente stabile» è la definizione utilizzata dal Ministero per raccontare i 3.292.218 fascicoli civili pendenti al 31 dicembre 2020. Buono il clearance rate (rapporto tra procedimenti definiti e iscritti) che si attesta a 1,01 ma è importante sottolineare al contempo che l’andamento è il risultato di una riduzione sia dei procedimenti sopravvenuti (-18%) sia di quelli definiti (-20%) rispetto al 2019. Importante anche perché a segnare una battuta d’arresto è l’erosione dell’arretrato patologico, quello che rischia di far partire le richieste di indennizzo per irragionevole durata del processo: in Cassazione questi fascicoli sono aumentati del 12,2%; meglio nei Tribunali (+3,1%) e in Corte d’Appello (+1,1%).

L’area penale

Stabilità anche per i procedimenti penali pendenti negli uffici giudiziari. L’ultimo dato registrato (30 settembre 2020) riporta 2.676.750 fascicoli in attesa di giudizio, sintesi di un aumento delle pendenze negli uffici giudicanti (+4,3%) dovuto al rallentamento delle attività legato all’emergenza, e una diminuzione negli uffici requirenti (-2,7%). Globalmente le pendenze aumentano dell’1,5%, mentre in caduta libera sono le iscrizioni (-11,7%) e le definizioni (-16.40%). Ad alzare la media le percentuali in Cassazione dove i nuovi fascicoli sono stati il 18,62% in meno mentre arriva al 28,78% il taglio delle sentenze definitive.

Conte all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario della Corte di Cassazione

29 Gennaio 2021

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, venerdì 29 gennaio ha partecipato dalle ore 11 alla Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario della Corte di Cassazione.

La Corte di cassazione e le corti d’appello si riuniscono successivamente in forma pubblica e solenne – cioè debbono partecipare tutte le sezioni, i procuratori generali, i magistrati delle procure generali e i rappresentanti dell’Avvocatura – per ascoltare la relazione generale del Primo Presidente della Corte di cassazione e le relazioni per i singoli distretti dei Presidenti di corte d’appello.

La cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione avviene alla presenza del Presidente della Repubblica.

Essendo la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario occasione di pubblico dibattito sull’amministrazione della giustizia, possono intervenire i rappresentanti degli organi istituzionali, cioè titolari di pubblici poteri, il Procuratore generale e i rappresentanti dell’Avvocatura. 

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