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POTENZA: “RUOLO DI PRIMO PIANO DEL GRUPPO CONSILIARE IDEA”

Seduta straordinaria per trattare la questione dell’ individuazione di possibili siti di scorie nucleari sul territorio lucano

Sul deliberato dell’Anci discusso  nel corso di un consiglio comunale convocato in seduta straordinaria per trattare la questione dell’ individuazione di possibili siti di scorie nucleari sul territorio lucano , il gruppo Consiliare di idea Cambiamo al comune di Potenza composto dai consiglieri Beneventi, Di Giuseppe e Stella Brienza, ha avuto un ruolo di primo piano. L’idea della convocazione d’urgenza del consiglio comunale da parte dei gruppi politici della maggioranza , spiegano, è nata a seguito non solo della presentazione, da parte di Idea , di una mozione che è stata sottoscritta dall’intera maggioranza ma anche su espressa sollecitazione del sindaco Guarente e del suo capogruppo Blasi, perché si potesse dar vita a una discussione più ampia che vedesse sul tema la partecipazione e il confronto con le forze di opposizione. Il deliberato proposto, continuano, dall’ Anci racchiude in modo esaustivo le giuste motivazioni per cui la Basilicata non può ospitare il deposito nazionale di scorie radioattive. Il dibattito, continuano, è stato arricchito da un nostro sostanziale contributo, avendo chiesto di inserire nella deliberazione , dopo un attento studio del testo, la questione  sismica come fattore sfavorevole all’individuazione del sito.
Un tema quello del rischio sismico, sottolineano, che riguarda in particolar modo i comuni del potentino di Acerenza, Genzano di Lucania e Oppido Lucano ritenuti ,secondo la mappa nazionale dei siti, potenzialmente idonei ad ospitare il deposito di rifiuti nucleari. Si tratta, spiegano i tre consiglieri, del criterio del livello di sismicità che la Sogin, società incaricata dello smaltimento delle centrali nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi, ha per così dire “sottovalutato” al momento dell’elaborazione della carta nazionale delle aree idonee ad ospitare il sito nazionale.

A seguito dell’ordinanza del presidente del consiglio dei ministri nel 2003 infatti la classificazione sismica del territorio nazionale è stata aggiornata e i territori richiamati rientrano tra quelli dove è elevata nonché fortemente possibile che si verifichino eventi sismici. Oltre alla questione sismica, nel corso della discussione il capogruppo Di Giuseppe ha inoltre ribadito il bisogno di proporre un ampliamento dei 60 giorni ritenendoli insufficienti  per attivare  incontri e dibattiti con cui coinvolgere e rendere partecipe le popolazioni interessate; questione questa che, ha precisato il consigliere durante il suo intervento, che sarà al più presto oggetto di una proposta parlamentare del senatore Quagliariello .
Una decisione di tale portata, ha poi ribadito, merita scelte consapevoli e ponderate da parte dei territori mai coinvolti come in passato su quanto è avvenuto. Un’ipotesi del genere laddove venisse a concretizzarsi, ha sottolineato il  consigliere Stella Brienza intervenendo nel dibattito , costerà alla
nostra gente, ancora una volta, un prezzo troppo alto che non possiamo permetterci di far pagare. I disastri delle estrazioni petrolifere, dell’amianto di Ferrandina, dell ‘uranio di Rotondella sono sotto gli occhi di tutti; continuare in questa direzione significa privare i nostri giovani del loro futuro.
Bisogna cominciare a dare un segnale di cambiamento, concludono i Consiglieri, e la nostra posizione , fortemente contraria ad una possibilità di questo genere, si muove in questa direzione perché la Basilicata è ormai stanca di prestare il fianco a queste iniziative. È iniziato il momento di puntare a salvaguardare le tante potenzialità di un territorio che non siamo stati ancora in grado di far emergere.

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