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FIAMMATE TOTAL, DALLA REGIONE LA DIFFIDA È CONTO ALLA ROVESCIA: 10 GIORNI DECISIVI

Sforamento emissioni e malfunzionamenti, se la multinazionale non giustifica e ottempera scatta la fase 2: la sospensione

Anomalie di funzionamento al Centro oli “Tempa Rossa” della Total a Corleto Perticara: la Regione Basilicata ha formalizzato la diffida alla multinazionale petrolifera.

COUNTDOWN TOTAL: 10 GIORNI PER REPLICARE Scattati, pertanto, i 10 giorni di tempo che Total ha per produrre le motivazioni inerenti alle cause che, tra le altre cose, hanno determinato nei giorni tra il 14 e il 18 gennaio, consistenti sforamenti emissivi, anche in misura «15 volte superiore» ai limiti normativamente consentiti, ed in particolare delle polveri, del monossido di carbonio e dell’anidride solforosa. Nell’ambito di rilevate inottemperanze delle prescrizioni autorizzatorie, nel caso specifico della Total, contestate plurime violazioni, è quello della diffida della Regione il primo step. Successivamente, in base ai riscontri che la multinazionale farà pervenire, l’ulteriore azione punitiva potrebbe consistere nella chiusura del Centro oli Tempa Rossa per un periodo determinato.

Come ultima ipotesi, la revoca dell’autorizzazione con contestuale chiusura della cosiddetta «installazione» industriale. Ad ogni modo, in questo lasso di tempo costituito dai 10 giorni concessi a Total per giustificare adeguatamente le anomalie, tutto dovrà necessariamente filare liscio in quanto nuove fiammate o malfunzionamenti, aggreverebbero inevitabilmente la posizione della multinazionale petrolifera al di là delle motivazioni relative agli eventi dei giorni passati. Con la «messa a regime» del Centro Oli, intervenuta dall’11 gennaio, come ribadito dal Direttore generale dell’Arpab, Antonio Tisci, a Cronache Lucane, «Total non ha più scuse».

Ed è vero. Con il passaggio dalla «messa in esercizio», alla «messa a regime», imprescindibile l’obbligo del totale rispetto delle prescrizioni autorizzatorie. Soltanto su un punto, ma ciò era noto ancor prima delle anomalie della scorso settimana, nonchè della diffida di ieri, la Total può “temporeggiare”: il piano di monitoraggio delle emissioni in corrispondenza di ciascun camino durante i periodi transitori di avviamento, arresto, guasti non previsti. Ad oggi la prescrizione non è stata ancora ottemperata, ma Total aveva ed ha 6 mesi di tempo dalla data di «messa a regime» del Centro Olio. Questa specifica prescrizione è molto importante poichè finalizzata alla conoscenza della tipologia e della quantità, nonchè alla loro destinazione, degli inquinanti che sono rilasciati nell’ambiente in connessione con l’attività di estrazione petrolifera a Corleto Perticara.

Ad ogni modo la Regione Basilicata ha diffidato la Total «dal porre in essere atti e comportamenti che possano reiterare la violazione del provvedimento di autorizzazione integrata ambientale e recare nocumento all’ambiente ed alla salute umana, provvedendo in tempi certi al ripristino delle corrette condizioni di esercizio dell’impianto ed all’ottemperanza delle prescrizioni di cui alla delibera della Giunta regionale del 2011». In base alla nota dalla Regione ricevuta dall’Arpab, le lacune della Total appaiono di natura tanto quantitativa, quanto qualitativa. La multinazionale petrolifere sembra, pertanto, non aver comunicato tutti i superamenti dei valori limiti e non aver precisato le ragioni tecniche dei malfuzionamenti. Con la lettera inviata, l’Ufficio Compatibilità ambientale ha chisto, inoltre, alla società petrolifera una relazione tecnica, da consegnare come anticipato entro 10 giorni, non soltanto sulle cause che hanno determinato gli sforamenti nelle emissioni in atmosfera, così come rilevati dall’Arpab nei giorni scorsi, ma anche sulle «procedure adottate per ripristinare le normali condizioni operative degli impianti».

Chiesta anche, «la descrizione delle modalità operative che saranno adottate per garantire il regolare esercizio con le tempistiche previste, le spiegazioni sulle diverse invalidità dei valori registrati dallo Sistema di monitoraggio emissioni (Sme), i dati rilevati dal sistema di monitoraggio delle emissioni fuggitive ed i dati delle portate in torcia». La lettera è stata inviata anche all’Agenzia regionale per la protezione ambientale. All’Arpab, dalla Regione, il mandato di «effettuare i necessari accertamenti al fine di verificare l’eventuale perdurare dell’inosservanza delle prescrizioni di cui alla delibera della Giunta regionale del 2011, di verificare e valutare i dati registrati dalla data di messa in esercizio dell’impianto Centro Olio Tempa Rossa dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria e dal mezzo mobile, di fornire un riscontro tecnico sulla documentazione che sarà trasmessa dalla società Total E&P Italia SpA in conseguenza della presente diffida ».

ROSA: «RISPETTO PER LE REGOLE, PRIMA LA SALUTE» «Nessun intento punitivo nei confronti delle compagnie petrolifere – ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa -, ma siamo fermi e determinati a richiedere il rispetto delle regole. La Basilicata offre un rilevante contributo al bilancio energetico dell’Italia ed intende continuare a farlo, ma in condizioni di sicurezza per la salute dei cittadini e per l’ambiente.

Per questo motivo il governo regionale guidato dal presidente Bardi ha inteso valorizzare il ruolo dell’Arpab, che in uno stretto rapporto di collaborazione con il Dipartimento Ambiente ha intensificato la vigilanza ed i controlli sulle attività impattanti». «Prima di tutto viene la salute dei cittadini – ha aggiunto e concluso l’assessore Rosa -, lo ribadiamo ed auspichiamo che le stesse compagnie petrolifere provvedano prontamente ad adeguare il piano di monitoraggio delle emissioni ed a mettere in atto ogni utile misura per assicurare il corretto funzionamento degli impianti».

PERRINO (M5S), LO SCETTICO I Verdi che dopo le fiammate hanno nell’immediato invocato, sul principio della «nessuna tolleranza può essere concessa quando è in gioco la salute e l’ambiente», «forti sanzioni da parte della Regione atteso lo sforamento dei valori del monossido di carbonio ed anidride solforosa», continuano a seguire con la massima attenzione la vicenda. Il giorno dopo aver chiesto «il pugno duro» della Regione, appare, invece, più scettico il consigliere regionale del Movimento 5stelle, Gianni Perrino. «Total – ha dichiarato Perrino – sfora i parametri in tutte le maniere possibili, si prende gioco di Arpab e la Regione che fa? Una diffida».

«È un copione – ha aggiunto e concluso il consigliere regionale pentastellato – che abbiamo già visto. Ecco perchè serve una legge regionale che tuteli la cittadinanza con un sistema di sanzioni sugli sforamenti ».

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