DE FILIPPO TORNA NEL SUO PD, LA SCELTA FAVORITA DA LETTA
Non solo il rapporto diretto con Zingaretti, Franceschini e Delrio dietro l’addio «responsabile» a Italia Viva
La crisi di governo entra nel vivo, oggi la votazione della fiducia alla Camera e domani al Senato. Tra quelli che oggi voteranno la fiducia, a sorpresa, c’è il lucano Vito De Filippo che ha appena lasciato Italia Viva per rientrare nel Democratico. IL RUOLO DI ENRICO LETTA Rumors, nemmeno troppo velati, raccontano della preoccupazione per le sorti del Bel paese dell’ex presidente del consiglio dei ministri, oggi professore a tempo pieno, Enrico Letta. Il quale pare essersi attivato e non poco, per quel che può, per cercare di ricomporre un’area democratica che possa provare a portare fuori dalle secche in cui è piombata l’Italia anche a causa dell’emergenza pandemica. Ed in questo quadro troverebbe andrebbe ascritto il rientro dell’onorevole Vito De Filippo nel Partito democratico. Anche da queste colonne più volte avevamo raccontato delle richieste, direttamente condotte dal segretario nazionale del partito Zingaretti, all’ex sottosegretario per tornare nei ranghi del partito. Quel partito che, non va dimenticato, De Filippo ha contribuito a fondare, in continuazione ad un percorso democratico che affonda le sue radici da sempre.
La scelta di lasciare Italia viva, quindi, è frutto di un’interlocuzione diretta con Zingaretti, dell’amicizia forte con il ministro Franceschini ed un ottimo rapporto con il capogruppo Delrio. Ed in questo quadro la volontà di ricongiungimento per la costruzione di un percorso democratico comune senza dubbio e’ stata anche di Enrico Letta che pare sia personalmente intervenuto.
I MOTIVI DELL’ADDIO In queste ore si consuma la fiera della dietrologia e con la schiettezza che contraddistingue queste colonne, abbiamo ritenuto di chiedere conto al diretto interessato. Interpellato De Filippo abbiamo voluto chiedere a lui stesso di tanta dietrologia, come al solito il parlamentare non si è sottratto e ha dichiarato: «In momenti come questi e’ fisiologico che qualcuno provi a strumentalizzare una scelta coraggiosa come quella che ho fatto oggi. Ma in questo caso spero non si consumino le solite liturgie della politica e del gioco delle parti perché in ballo c’è la tenuta del Paese. Ho scelto di lasciare Italia Viva perché ho scelto nitidamente la responsabilità sapendo che il Paese e’ sgomento di fronte alla drammaticità della situazione e la politica deve essere all’altezza della fase!».
Incalzato da Cronache De Filippo ha spiegato: «Ci sono momenti difficili nei quali bisogna agire con chiarezza. Era nota la mia posizione anche nella fase della pandemia nel dibattito interno del gruppo dirigente di Italia viva. Era nota la mia posizione sull’apertura della crisi. La evoluzione fulminante della stessa con le dimissioni delle ministre che i parlamentari hanno saputo qualche minuto prima della conferenza stampa e la scelta di astenersi sul voto di fiducia hanno creato un disagio enorme che mi ha portato ad uscire da un gruppo parlamentare nato poco più di un anno fa».
UNA NUOVA NON FACILE FASE Non c’è dubbio, per quanto chiaramente anche leggendo i social si comprende che spesso parli la pancia più che la testa, che la scelta di De Filippo non può che essere figlia di un ragionamento genuino e non personalistico. Basti guardare il posizionamento dei tanti in coda proprio nel Partito democratico di Basilicata, così come per qualcuno ora qui si apre una prateria in Italia viva. Non c’è nessun elemento, dunque, che possa far ritenere condividendola o meno la scelta di De Filippo come quella di chi ha voluto tutelare una posizione personale. Anzi il senso pare proprio quello opposto. Mai come in questo momento forse la pozione più comoda era quella di rimanere alla finestra.