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LAGONEGRO, IL “FANTASMA” DEL DISSESTO E L’“ULTIMATUM” DELLA CORTE DEI CONTI

Rilevate «irregolarità» nei rendiconti 2017 e 2018, in piena giunta Mitidieri. L’organo ha dato «60 giorni» al Comune per metter in campo «provvedimenti idonei»

Lagonegro, il paese e, con esso, le Istituzioni democraticamente elette, ancora sotto “scacco” dal dissesto. Sembra, purtroppo, infinita la saga che, da qualche anno e dopo la gestione commissariale straordinaria, lega il Comune del paese al dissesto finanziario dichiarato con la delibera consiliare 16/2016. Una situazione difficile, su cui si è espressa nei giorni scorsi la Corte dei Conti, sezione regionale di controllo della Basilicata, che ha rilevato un quadro critico della questione, costellata di «irregolarità», nella sua critica composizione, a seguito della Camera di Consiglio tenutasi lo scorso 17 dicembre. Una situazione come detto complicata e urgentissima, emersa durante l’amministrazione dell’allora giunta comunale, che vedeva sindaco Pasquale Mitidieri e assessore al bilancio Giovanni Santarsenio, candidato sindaco all’ultima tornata elettorale e attualmente consigliere comunale. Una urgenza dettata anche dall'”ultimatum” imposto alla nuova amministrazione Di Lascio dalla stessa Corte dei Conti, che ha disposto «che l’Amministrazione comunale di Lagonegro ponga in essere, entro sessanta giorni dalla comunicazione», a partire dallo scorso 13 gennaio 2021, «i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità rilevate». In sostanza, l’organo ha richiesto una ridefinizione e adeguamento del risultato di amministrazione, a partire dal primo documento di bilancio in corso di approvazione.

I RILIEVI DELLA CORTE DEI CONTI Secondo quanto emerge dall’analisi dell’organo, come si evince dalla documentazione ufficiale, il risultato di amministrazione del 2016 si era attestato ad un negativo di quasi 4milioni di euro. Leggendo le carte relative ai rilievi della Corte dei Conti, tra le tante indicazioni, nei rendiconti 2017 e 2018, spiccano alcune rilevazioni dell’organo, che ha sottolineato diverse «irregolarità», tra cui «l’irrituale contabilizzazione nella componente vincolata dell’intero importo del disavanzo originato dall’operazione di riaccertamento straordinario dei residui» e una serie di azioni poste in essere, dettagliate nella documentazione ufficiale della Corte dei Conti, che hanno «inevitabilmente compromesso l’attendibilità e la correttezza dei documenti contabili dell’esercizio 2017». Ancora, si legge nella documentazione, che la «promiscua gestione nel 2017 da parte del Comune dei pagamenti e delle riscossioni in violazione della disciplina prevista dal Tuel, con l’invasione della sfera di competenza dell’Organo straordinario di Liquidazione, ha avuto ricadute sulla corretta gestione dello stockdi residui, inducendo il Commissario prefettizio nell’esercizio 2019 a rideterminare la parte di residui di competenza dell’Osl e la parte di spettanza del Comune».

E, come anticipato e sulla base di quanto rilevato dalla Corte dei Conti, «anche nell’esercizio 2018 risulta l’inclusione irrituale della quota di 38.488,38 euro del maggior disavanzo nella componente vincolata del risultato di amministrazione». Insomma, una situazione difficile per il Comune di Lagonegro, che si troverà a dover mettere in campo «provvedimenti idonei e a rimuovere le irregolarità rilevate», in poco tempo.

LE PAROLE DEL SINDACO DI LASCIO DURANTE IL CONSIGLIO COMUNALE La questione è stata ovviamente affrontata durante l’ultimo consiglio comunale di Lagonegro, dove l’attuale sindaco Di Lascio ha sottolineato che la deliberazione della Corte dei Conti «riconosce che tutto il percorso messo in piedi dall’approvazione del rendiconto 2017 in avanti, è un percorso viziato da errori. Il rendiconto è stato approvato dal Consiglio di Lagonegro nel dicembre del 2018, quando anch’io facevo parte della maggioranza. Pasquale Mitidieri ha sottolineato il sindaco Di Lascio ritenne che, nonostante il parere contrario del revisore dei Conti, nonostante il voto contrario di due consiglieri della maggioranza (Sabella e la stessa Di Lascio, ma anche dall’allora consigliere di opposizione Piro, attuale capogruppo di Fi in Regione n.d.r), la restante parte della maggioranza avesse adempiuto bene. La Corte dei Conti, invece, dice tutt’altro: a partire dai rendiconti 2017 e 2018, atti che devono essere riadottati epurandoli di quelle cose sbagliate che io indicai già all’epoca negli atti del Consiglio». Come ripetuto dal sindaco, «da questo momento si apre una verifica dei numeri, sperando che in sede di approvazione del rendiconto 2020, si possano sistemare le partite che risultano esser state adottate illegittimamente, senza troppi danni per la collettività» ha concluso il sindaco Di Lascio.

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