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LEGGE DI BILANCIO: LA PROROGA E LO STOP ALLA “TRANSUMANZA” DEI NAPOLETANI

Dirigenti, medici e primari: in servizio anche se potrebbero andare in pensione

C’è una norma nella legge di Bilancio approvata dal Parlamento e pubblicata sulla gazzetta ufficiale il 31 dicembre 2020 che ha fatto andare di traverso il Capodanno a molti in Via Verrastro a Potenza. Si tratta di un comma, precisamente il 425 lettera b), dell’articolo 1 della legge numero 178 del 31 dicembre scorso, che proroga di un ulteriore anno la permanenza in servizio, tra l’altro, dei dirigenti medici compresi i primari, anche se hanno maturato tutti i requisiti per essere collocati di ufficio in pensione. Si tratta di una norma già prevista da altra legge cosiddetta “Cura Italia”, che già fissava al 31 dicembre scorso il termine di tale permanenza in servizio e che ora contro i desiderata di molti, napoletani compresi e pronti alla transumanza in Basilicata, si auspicava non venisse prorogata. Ed invece la proroga c’e stata fino al 31 dicembre prossimo e pare che in sede di conversione del decreto mille proroghe per i primari ospedalieri ed universitari il limite di permanenza potrebbe slittare al 72esimo anno di età. Norme che già da tempo si affacciavano nei vari testi legislativi in discussione, ma poiché il partito dei cinque stelle tirava la volata al giudice Camillo Davigo per consentirgli di rimanere in servizio e quindi titolato a permanere nel Consiglio superiore della magistratura, a molti tra cui al partito di Renzi, questo piacere a Davigo e Travaglio non gli hanno voluto dare. Ora Davigo è infelicemente in pensione e quindi la norma potrebbe passare. Vi è anche una giusta ratio per queste norme. La prima: la carenza di medici in tutto il Paese. Quindi, tenersi stretti quelli ci sono, finchè è possibile. In secondo luogo: se ci sono dei medici esperti, professionalmente validi, con anni passati tra corsie e sale operatorie perché mandarli in pensione e regalarli immediatamente alle strutture private e renderle concorrenziali con quelle pubbliche? Chi sceglie un medico o meglio chi conosce il metodo più sicuro per scegliere un medico lo fa utilizzando il sistema della casistica. Se hai lavorato per tanti anni e hai fatto tante prestazioni sicuramente rispetto ad altri hai una migliore manualità. E quindi a te affidi la mia salute. Non a caso ormai i reparti si tengono aperti se ci sono un minimo di prestazioni tali da garantire una sicura manualità del personale medico e paramedico. Si può prendere come esempio la cardiologia ed emodinamica di Matera dove il suo Primario Giancarlo Calculli ha effettuato solo nel 2020, 1060 coronarografie di cui circa 700 angioplastiche di cui 180 primarie che hanno salvato la vita a tante persone e ultimamente alle sue cure si è affidato anche il consigliere regionale di Forza Italia, Vincenzo Acito. Mantenere il primario della Cardiologia di Matera ancora in servizio garantisce due cose: che continua a fare scuola tra i suoi collaboratori e assicura prestazioni con l’esperienza proprio per la quantità di interventi effettuati. Insomma quando le compagnie aeree si contendono i piloti a colpi di dollari o sterline lo fanno tenendo in mano il registro delle ore di volo effettuate e delle rotte. Stesso ragionamento vale per il Direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza della Asm di Matera, Franco Di Mona che proprio in questa emergenza sanitaria ha strappato alla morte decine di persone portate in Rianimazione per complicanze Covid. Che fare? Si ha la possibilità di sfruttarlo ancora per la salute dei pazienti e non lo si trattiene in servizio come prevede una santa legge. Ma a via Verrastro questa norma l’- hanno salutata con molta insofferenza perché era già pronta la sostituzione a Matera del primario cardiologo, si dice, con uno proveniente da dove? Napoli… canta. Per il bene dei lucani il dottore della città di Totò dovrà ancora attendere e a Via Verrastro dovranno avere un po’ di pazienza e fare ancora sangue acido.

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