AttualitàBasilicataBlog

“SILVIO SPAVENTA FILIPPI” CON LO SVIMEZ

L’importante circolo lucano aderisce al manifesto dell’associazione per il Mezzogiorno

Il Recovery Fund varato dall’ UE destina 309 dei 750 mld€ (41,3%), all’ Italia con l’ esplicito mandato di combattere le disuguaglianze sociali, di rafforzare la coesione, promuovere lo sviluppo sostenibile, tecnologicamente adeguato: condizioni per far fronte all’emergenza del “grande malato” d’ Europa. Coesione, disuguaglianze, sviluppo sostenibile, tecnologico -in chiaro- si chiamano Mezzogiorno. Con i parametri scelti per attribuire le risorse, (disoccupazione, reddito procapite, popolazione) 111 dei 209 Mld€ sono riconducibili al Sud. Un dato, non una rivendicazione; una denuncia, che impegna a por fine allo spreco di enormi potenzialità, ad arrestare la disgregazione frutto del crescente divario Nord-Sud e di quello, ancor più allarmante, tra Italia ed Europa, che coinvolge anche le regioni settentrionali.

Il soccorso europeo non è filantropia ma la presa in carico di una crisi verticale che viene da lontano che la pandemia mette a nudo e che minaccia gli equilibri dell’ Unione. Consapevoli della necessità, delle motivazioni di un così rilevante soccorso e fidando sul controllo rigoroso, costante, efficace dell’ uso dei fondi i sottoscritti chiedono con forza quanto segue:

1)Che le risorse siano utilizzate, nella percentuale individuata dall’ UE (ben superiore al 50%), per promuovere la crescita economica del Meridione e riallinearne l’ economia alle altre Regioni Italiane ed Europee, affinchè il Sud torni a contribuire allo sviluppo del Paese

2)Che le risorse siano prioritariamente indirizzate a bloccare il crescente divario infrastrutturale tra Regioni Meridionali e Settentrionali d’Italia: colmare il deficit di reti stradali, ferrovie veloci, infrastrutture portuali ed autostrade del mare, è essenziale per mettere a sistema un territorio oggi frantumato con aree costiere, porti ed aree interne reciprocamente inaccessibili;

3)Che le infrastrutture siano funzionali alla rigenerazione urbana, alla mitigazione dei rischi naturali e in particolare del rischio vulcanico, che deve realizzarsi con la progressiva riduzione della residenzialità e densità abitativa nelle zone rosse, da riconvertire a vocazioni turistiche, culturali, di terziario avanzato e ad attività economiche ad alta redditualità compatibili con la natura dei territori. Il deficit di infrastrutture, materiali e immateriali, specie di tipo logistico, è cresciuto a dismisura nell’arco di oltre un ventennio, ostacolando lo sviluppo imprenditoriale ed industriale, disarticolando il territorio, pregiudicando la funzionalità dei porti del Sud nonostante la posizione ideale per fruire dell’ enorme sviluppo dei traffici che, dopo secoli, ha posto di nuovo al centro il Mediterraneo. Anche per effetto della pandemia e del re-shoring e accorciamento delle “catene del valore”, questa centralità lo impone non solo come mare di transito, ma come area di scambio a servizio delle economie che su di esso si affacciano. Un mercato giovanissimo, unico per incremento demografico, in stretta relazione con economie mature ad alta tecnologia e industrializzate. L’imperdonabile miopia che ha determinato, con la ghettizzazione del Mezzogiorno, la dissipazione della “rendita mediterranea”, pone l’assoluta priorità al Recovery Plan di avviare la necessaria integrazione logistica per fruire a pieno della rendita posizionale del Mediterraneo. Bloccare la crisi verticale dell’Italia, perno dello scacchiere, significa salvaguardare l’agibilità dell’Unione sul fronte Sud, di vitale importanza per l’appuntamento della UE del 2050.

Queste considerazioni sulle grandi opportunità non ancora raccolte impongono una assoluta determinazione a dar corpo alla opzione euro mediterranea, finora elusiva, che si realizza nella rivoluzione logistica del Paese, sostenuta dal forte sviluppo delle energie rinnovabili reso possibile dalle grandi risorse nazionali e dai carburanti alternativi, dalle connesse tecnologie sostenibili, per un minore impatto ambientale. I necessari interventi infrastrutturali, di sistema, si accompagnano ad importanti esternalità come nel caso della linea ferroviaria TAV-TAC Napoli-Bari, funzionale al ‘quadrilatero’ delle Zone Economiche Speciali dei porti di Napoli, Bari, Taranto, Gioia Tauro e che consente di recuperare Irpinia, Sannio e Murge dalla condizione di marginalità delle aree interne. La messa a sistema di collegamenti rapidi tra le ZES del meridione continentale ed insulare contribuisce a completare le grandi direttrici d’Europa, mentre l’ attivazione delle linee Tirrenica ed Adriatica di ‘autostrade del mare’ integra Nord e Sud in un sistema logistico mediterraneo, sostenibile e multimodale, che offre all’ Europa un inedito, indispensabile Southern Range. Esso segna la rinascita del Sud come secondo-motore del Paese e conferisce contenuto effettivo alla opzione euro-mediterranea. Su queste linee i sottoscrittori chiedono al Governo di far proprie le priorità esposte e di onorarle per le evidenze che la Ragione impone, con l’urgenza che la situazione comanda.

 

Adriano Giannola, Presidente della SVIMEZ e responsabile della sezione di Economia Politica e di Diritto dell’Economia del Premio Letterario Basilicata, in qualità di prestigioso studioso di Economia politica e di fattivo ed energico sostenitore di un nuovo meridionalismo che si batte per far recuperare un ruolo attivo al Mezzogiorno in un’ampia e generosa visione di interesse nazionale, ha lanciato un manifesto-appello in cui si richiama l’attenzione del governo sui criteri di ripartizione del Recovery Fund fissati dall’Unione europea rispetto alla situazione del Mezzogiorno.
L’obiettivo è connettere il Sud al Nord in un comune disegno strategico utile al rilancio dell’economia italiana che si trova a competere nel mercato internazionale
Il Circolo Silvio Spaventa Filippi ritiene che questa iniziativa della SVIMEZ sia particolarmente importante per dare un segnale al popolo meridionale affinché non rimanga inerte di fronte alla difesa dei propri legittimi interessi, come al contrario si è verificato nel passato.
Il Premio Letterario Basilicata, che pratica l’intelligenza pubblica nel campo della Cultura, invita tutti i cittadini pensosi delle sorti della nostra Regione a dare la propria adesione al manifesto e a diffonderlo.
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti