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ACERENZA “MINACCIATA” DAL DEPOSITO SCORIE

Scattone: «la notizia piomba come una tegola dal cielo, qui si pratica cerealicoltura e allevamento»

«Il 2021, piomba sulle nostre teste con una notizia che è una tegola dal cielo» dichiara a Cronache il Sindaco Fernando Scattone in merito al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi che coinvolge anche il comune di Acerenza. Il primo cittadino, tra le altre cose, già dedicò il precedente mandato alla tutela del territorio e alla lotta all’eolico selvaggio e che ora vede investito da una ulteriore gravissima minaccia.

Entriamo nei dettagli, chiedendogli quali sono le zone interessate dal deposito: «le aree individuate per il nostro territorio all’interno della carta tecnica riferibile al progetto preliminare del deposito scorie (così come da depositonazionale.it), corrispondono all’area di Contrada Macchione – Fermata Torre Vosa, zona rurale condivisa con il comune di Oppido Lucano».

Acerenza si erge ad 800 metri di altezza, e la vallata interessata si trova ai piedi, «verso la Bradanica che ci collega ad Irsina – spiega Scattone- È una zona molto produttiva in termini di agricoltura ed allevamento: ci sono grosse aziende che producono latte per grandi marchi del settore. Queste aree sono anche dedite alla coltivazione dei cereali: Acerenza ed Oppido ad esempio sono altamente produttive. In generale comunque sono zone densamente redditizie, sarebbe davvero un peccato trasformarle in altro».

Una notizia appresa dai giornali, «che scavalca le Istituzioni locali del territorio, Sindaci e rappresentanti regionali, così come dichiarato dal Presidente Bardi e dall’Assessore Rosa, e non avrei motivo di dubitarne – asserisce il primo cittadino- Questa “novità” ci sorprende tutti nell’accezione più negativa. Stiamo lavorando tanto per far riemergere il nostro territorio dal punto di vista turistico, naturalistico, storico, ed ora questa tegola.

 

 

 

Prima l’eolico, poi la pandemia, ora le scorie, non sanno più come ammazzarci, e c’è da riflettere. Sicuramente i numeri non ci aiutano, e forse alcune scelte sono dettate anche da questo. Fatto sta che non conosciamo i criteri con cui siamo stati individuati. Certamente ci batteremo. Abbiamo chiesto un incontro in Regione, e prontamente siamo stati convocati in Assessorato per questo giovedì, per capire qualcosa in più, giacché al momento non abbiamo alcun tipo di notizie, se non quelle giornalistiche».

 

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